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La nocciola di Giffoni IGP

16/12/2022

La nocciola di Giffoni IGP

I nutrizionisti ci ricordano che la frutta secca è preziosa tutto l’anno. Uno snack salutare e veloce che non dovrebbe mancare nelle quotidiane abitudini alimentari. Ma, molto spesso, è con l’arrivo del periodo natalizio che i cestini di centro tavola si impreziosiscono con i prodotti italiani a denominazione, i quali ormai superano la decina. Tra di loro spicca la preziosa nocciola di Giffoni, divenuta IGP nel 2011. Si distingue per la sua forma perfettamente rotonda ed un’aromaticità inconfondibile, tanto che la cultivar Tonda di Giffoni viene richiesta ed esportata in tutto il mondo.

Fiori di noccioloFiori di nocciolo

La nocciola di Giffoni IGP

Un guscio di colore rossiccio con striature più scure, una polpa bianca e consistente. Molto amata dall’industria dolciaria, per la sua forma e per la pezzatura media, la Tonda di Giffoni è anche particolarmente adatta alla tostatura e alla pelatura. La zona di produzione della nocciola di Giffoni IGP si estende su 12 comuni della provincia di Salerno, tutti appartenenti ad un’area ricadente tra i Monti Picentini e la Valle dell’Irno. La sua antica presenza caratterizza il paesaggio, così come la cultura locale e la sua economia. Si stima che si tratti di una coltivazione con una diffusione che raggiunge i 3 mila ettari, di cui all’incirca 700 aderiscono al disciplinare di produzione dell’IGP. 

La nocciola di Giffoni IgpLa nocciola di Giffoni Igp

Si tratta di circa 200 aziende, realtà che hanno capito il valore della fase di trasformazione e hanno scelto di unirsi e sostenersi per poter dare continuità al lavoro del campo. In effetti, anche in questa zona, è necessario fare i conti con la frammentarietà delle proprietà. In media ogni produttore possiede 4 ettari, indicazione che lascia intendere quali possano essere le difficoltà nell’approccio ai mercati. Tra le aziende più vivaci vanno citate l’azienda Nobile, Redonda, Antonio Sica e De Vita. Storico produttore di Tonda l’azienda Grimaldi, che ha di recente dato vita ad una nuova struttura all’avanguardia. Una crescita, in qualità e innovazione, che è merito anche del sostegno e dell’attività divulgativa dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola, diretta dalla noccio tester Irma Brizi.

Borgo di SietiBorgo di Sieti

I Monti Picentini scommettono sempre di più su questa coltura, la quale necessita di sviluppare meglio il tassello della trasformazione, affinché la ricchezza che apporta possa restare – almeno in parte – sul territorio di produzione. In effetti, la Tonda di Giffoni non si presta soltanto per essere mangiata tal quale o per realizzare granelle, farine e pasta di nocciole, ma anche per dar vita all’olio di nocciola e supportare la richiesta dell’industria cosmetica.

Croccante alle noccioleCroccante alle nocciole

Le osterie e i caffè della nocciola

La nocciola di Giffoni grazie alla sua versatilità trova ampio spazio nelle cucine locali. Molti dei ristoranti dei Monti Picentini si affacciano sui noccioleti, traendone ispirazione. Nel comune di Giffoni Sei Casali si è sviluppata, negli anni, una particolare sensibilità nel portare in tavola la Tonda. Tra le osterie che la celebrano vi sono senz’altro Il Brigante a Capitignano, Popilia in zona Serroni e Il nocciolo selvatico nell’antico borgo di Sieti. Diffusa la preparazione degli spaghetti alla nocciola, realizzati con una manciata di granella di nocciola tostata, olio evo, prezzemolo e peperoncino. Un primo piatto velocissimo e molto aromatico. Perfetta anche per accompagnare carni e pesci, trova largo impiego nei dolci della tradizione come il croccante. Imperdibile anche il caffè alla nocciola, completamente diverso dai caffè aromatizzati che si trovano in giro per lo Stivale. A Sieti non si sbaglia, l’unico bar lo prepara in una cornice suggestiva. A Capitignano la fermata da fare è al bar Janis, dove si possono degustare anche le tradizionali crespelle cosparse di miele e granella di nocciola locale.




Antonella Petitti

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