Ogni anno in Georgia, durante la Pasqua ortodossa, le case si svuotano e le persone si incontrano per banchettare insieme in luoghi insoliti: i cimiteri. Quella che potrebbe sembrare una tradizione piuttosto macabra è in realtà un modo per onorare i propri cari defunti, una giornata nazionale che ricorda la nostra commemorazione del 2 di novembre, ma in un clima di festa più simile al “dia de los muertos” messicano. Nonostante la chiesa identifichi questa giornata nel primo martedì successivo alla Pasqua, la maggior parte delle persone sceglie di festeggiare già a partire dal lunedì, il nostro giorno di Pasquetta, anche se le date tra le due festività non coincidono mai. La Pasqua ortodossa, infatti, seppur segua la stessa regola generale di quella cattolica (cade, cioè, la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera) in realtà avviene circa ad un mese di distanza. Il motivo è molto semplice: le due religioni calcolano il giorno sulla base di due calendari differenti. Se la nostra festa è infatti determinata da quello gregoriano, introdotto nel 1582 proprio da papa Gregorio XIII, la Pasqua ortodossa utilizza quello precedentemente in vigore, chiamato giuliano e introdotto a suo tempo da Giulio Cesare.