Gragnano fu favorita dalla presenza di una fervida attività molitoria, documentata fin dal 1200, praticata dagli oltre 30 mulini che utilizzavano le acque del torrente Vernotico, un tempo rapide e impetuose.Ma l’elemento essenziale in base al quale Gragnano divenne la patia dei maccheroni furono le condizioni microclimatiche, indispensabili a quei tempi per l’essiccazione… sole e brezza erano così importanti che, per sfruttarne al massimo l’efficacia, a Gragnano il tracciato delle strade fu progettato in funzione di questa precipua esigenza. Così scrive
Lejla Mancusi Sorrentino nella prefazione della copia anastatica del libro di
Cesare Spadaccini, custodito nella Biblioteca dei Maccaronari di Gragnano.
Attualmente a Gragnano sono attive decine di pastifici, otto dei quali sono confluiti nel
Consorzio Gragnano Città della Pasta,
fondato nel 2003 con l’obiettivo di difendere e rilanciare la tradizione di Gragnano.
Il presidente del Consorzio è
Giuseppe Di Martino, socio del Pastificio dei Campi e del Pastificio Di Martino.
I pastifici membri del Consorzio sono
: Le Antiche Tradizioni, La Fabbrica della Pasta, Pastificio Faella, Pastificio Di Martino, Pastificio dei Campi, Le Stuzzichelle, Sebastiano d’Apuzzo, Gentile.
A loro va il merito di aver ottenuto, per la pasta di Gragnano, l’Indicazione Geografica Protetta che tutela la produzione di uno dei migliori esempi di made in Italy alimentare.
I requisiti per il marchio IGP sono i seguenti: la pasta deve essere prodotta all’interno del Comune di Gragnano solo con semola di grano duro e acqua delle falde acquifere locali. L’estrusione dell’impasto deve avvenire attraverso trafile in bronzo. L’essicazione deve compiersi a una temperatura compresa tra i 40° e gli 80° C. Dopo il raffreddamento (entro 24 ore) la pasta deve essere confezionata, ma senza subire spostamenti, in modo che il prodotto si conservi alla perfezione. Il Consorzio Gragnano Città della Pasta stima una produzione giornaliera di 9mila quintali, per l'80% destinata all'export.
“A Gragnano il profumo del grano è oggi più intenso. Festeggiamo 8 anni di lavoro e 500 anni di storia e tradizione dei pastai gragnanesi. - commenta il presidente del Consorzio,
Giuseppe di Martino - Il Consorzio Gragnano Città della Pasta, costituitosi nel 2003, dopo aver attraversato momenti difficili alternati ad esaltanti successi, oggi dimostra di essere il modello vincente che ha permesso la diffusione di quest’eccellenza gastronomica, sempre più apprezzata ed amata dai più grandi chef e consumatori buongustai in ogni dove. Questo riconoscimento, teso alla tutela del consumatore, è un ulteriore suggello che garantirà l’assoluta autenticità della provenienza e del metodo unico di lavorazione della Pasta di Gragnano IGP”.
Nella città di Gragnano non saranno più i tempi descritti da Maria Orsini Natale che ricorda
“quando fare la pasta era un’arte. Bisognava fiutare il tempo, avvertire l’umidità con il naso, indovinare il sole dal vento e le tempeste dai sonagli che allertavano l’amore per quei fili che si asciugavano. Arrivava da lontano lo scirocco e la tramontana, ma loro l’aspettavano perché avevano interrogato la luna e le stelle”. Non saranno più quei tempi ma l’immaginario del consumatore e degli chef, quando utilizzano la pasta di Gragnano, continua ad andare a quell’immagine, oggi confermata dalla straordinaria qualità del prodotto.
Luigi Franchi