Bazarov, personaggio descritto da Ivan Turgenev in “Padri e figli”, afferma che niente merita di essere conservato e che tutto ciò che esiste è degno di perire. A partire dal personaggio protagonista di uno dei capolavori della letteratura russa ottocentesca il
presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, apre la presentazione del “Rapporto 2014” - sulla situazione generale del Paese - nella sala conferenze della Biblioteca Nazionale, davanti a un pubblico di autorità e giornalisti.
Ci si è focalizzati sulla situazione italiana dominata oggi da un dilagante scetticismo sulla possibilità di riformare e modernizzare il sistema politico-istituzionale e quello produttivo, dall’incapacità di immaginare il nostro stesso futuro. «Il quadro di forte immobilismo e decadimento della condizione economica del nostro Paese – spiega Fara - produce un atteggiamento di forte pessimismo nella popolazione».
Interessanti le constatazioni che investono il campo alimentare tra consumi e sprechi di cibo. Nel capitolo “Ricchezza/Povertà” del Rapporto 2014 si sottolinea la riduzione generalizzata di quasi tutti i tipi di spesa, indice di una condizione di sofferenza delle famiglie. Si compra meno e di minor qualità. Si snocciolano quindi le cifre: «
Nell’ultimo anno l’81% degli italiani ha ridotto le spese per i pasti fuori casa, il 75,9% ha cambiato marca di un prodotto alimentare se più conveniente. Il 58% ha cercato punti vendita più economici per l’acquisto di prodotti alimentari».
Condotte e abitudini si stanno ridefinendo in relazione alla congiuntura economica. I dati di Federalimentare indicano che, negli ultimi 5 anni, gli acquisti di prodotti alimentari hanno subito una flessione complessiva del 10% pari a 20 miliardi di euro in meno. Diminuiti anche gli scarti alimentari: dal 30% al 7%.
Il prodotto alimentare più comperato ad oggi risulta essere la pasta. Assicura un pasto soddisfacente e economico, così come anche cioccolato e gelati. In calo invece – si rimarca nel Rapporto 2014 – gli acquisti di prodotti quali: carne, salumi, frutta fresca, pesce, latticini, olio, prodotti decisamente più costosi.
La crisi economica ha imposto al popolo italiano una ridefinizione delle abitudini e delle spese alimentari. Si legge nel Rapporto: «La spesa è più ragionata, consapevole e prudente. Secondo Federalimentare le abitudini degli italiani si stanno modificando sotto diversi punti di vista: la spesa si fa più spesso ma comprando meno, limitando quindi lo spreco. Risulta in aumento la vendita dei prodotti più economici e di quelli di alta qualità, in calo quelli di tutti i prodotti a fascia intermedia».
Monica Menna