Ebbene sì, mi è capitato di mangiarle. Ho voluto come tanti sperimentare la cucina dell’Ikea, la catena svedese dell’arredamento e devo dire con tutta franchezza che la sua notorietà farebbe meglio a mantenerla in ciò per cui è nata e lasciare ad altri la preparazione di cibo. Ma questa è una personale opinione che ovviamente vale fino a un certo punto.
Apprendere però che nelle polpette, che tra l’altro ho mangiato, ci poteva essere carne di cavallo di per sé non significa niente per chi fa rientrare nella dieta del sottoscritto anche la carne di cavallo. Per fortuna mia, e nostra di consumatori e della stessa Ikea, tutto sembra essere chiarito: il fornitore svedese della catena più importante al mondo conosciuta per tutt’altra attività che fare ristorazione, ha smentito che in quelle polpette ci fosse carne di cavallo.
Il caso, se dal punto di vista sanitario sembra essersi risolto, rimane aperto nel suo aspetto più generale e l’interrogativo di quali cibi mangiamo e con quali garanzie è un dubbio costante che rimane. È un problema che esiste da sempre nei prodotti confezionati, ma ancor di più nei ristoranti.
Apprendere che nei ravioli o nelle polpette ci possa essere un ingrediente che li migliori nella qualità non può che fare piacere al consumatore. L’assurdo è, invece, quando la scelta degli ingredienti è fatta per abbassare il food cost del prodotto, esattamente il contrario di una logica di prezzi di mercato.
Normalmente se un ingrediente costa di più di un altro, è ovvio che viene scritto in etichetta, invece questa informazione è stata negata. Perché? La ragione è semplice: ci sono prodotti alimentari che costano meno di altri o perché non hanno le stesse caratteristiche, o non hanno la stessa qualità o, come nel caso della carne di cavallo, gli animali macellati non avevano tutte le necessarie garanzie sanitarie. L’unica spiegazione plausibile è che la presenza di prodotti di scarsa qualità o con difetti ancor più gravi serva per abbassarne il costo, ragioni diverse non ce ne sono.
Quindi i consumatori devono stare in allerta quando trovano prodotti con prezzi troppo bassi, perché un motivo ci deve essere. La qualità costa e non può coincidere con il prezzo basso, questo il consumatore dovrebbe saperlo, come dovrebbe sapere che se spende poco oggi, nessuno gli garantisce che potrebbe spendere, e molto, domani in salute.
Roberto Martinelli