Non ci sono, almeno per il momento, significative criticità
sugli approvvigionamenti. Per il prossimo futuro le aspettative non sono ottimistiche.
La crisi andrà sicuramente avanti per i prossimi due mesi coinvolgendo
direttamente la Pasqua.
Questo per dire che il settore primario per il turismo italiano, da
molti definito l’oro verde dell’Italia, sta pagando un prezzo elevatissimo,
e con esso tutta la filiera che vi ruota intorno, distributori del food service
e imprese produttrici. Una filiera che, però, deve avere la forza di
reagire, che non chiede prebende al governo ma chiede una politica futura di
ascolto e attenzione.
Le misure del #CuraItalia sono molto forti, create in una situazione di
emergenza a cui nessuno poteva essere preparato (neppure quelli che criticano),
dove essere al governo significa tenere conto di moltissime situazioni diverse,
di rispettare i concetti di libertà e di democrazia (sembra strano
sentir pronunciare questi termini in un articolo sulla ristorazione ma è
necessario ricordarli, per un domani che ci auguriamo migliore). E,
soprattutto, non sono le uniche! I 25 miliardi stanziati sono il primo passo e
questo va ribadito in maniera molto chiara!!
Ora dobbiamo, tutti, fare la nostra parte. Restando a casa!! Ma anche informando
correttamente, senza corse in avanti verso lamentele che non servono a
nessuno!
La ristorazione ce la farà! Ce la faranno tutte le aziende che hanno gestito
in maniera corretta la loro vita, la loro crescita. E ce la faranno
perché i loro clienti, gli ospiti dei ristoranti, i ristoratori verso i
distributori, i distributori insieme alle imprese produttrici, si daranno una
mano. Quelle mani che oggi non possono stringersi diventeranno, ancora
una volta come sempre nei momenti veri di solidarietà umana, le protagoniste
della rinascita.