Premi INVIO per cercare o ESC per uscire
Ogni anno è foriero di nuovi ingressi nelle associazioni professionali del comparto gastronomico. Segno di salute, di nuova linfa che corre, e motivo di orgoglio nella consapevolezza che la continuità si giochi giusto nella crescita. Crescita numerica certamente ma non meno qualitativa, dal momento che tutte le associazioni adottano propri criteri per selezionarli, questi nuovi associati, già professionisti di proprio. L’occasione per presentarli sono le cosiddette convention, organizzate in luoghi d’atmosfera, durante le quali si comunicano i programmi futuri. Il tutto suggellato dalla cena di gala a chiusura lavori. Questa la formula più gettonata, che tende a ripetersi come se fosse uno stesso copione - con il beneplacito di qualche piccola variante - a cui un giornalista di settore tende a partecipare per restare aggiornato. Un appuntamento che scandisce, pure questo, l’anno lavorativo. Giusto nei giorni scorsi ci è giunto l’invito a partecipare al Seminario tecnico APEI (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana, capitanati da Iginio Massari), occasione in cui sarebbero stati presentati i nuovi Ambasciatori Pasticceri. Una comunicazione molto pulita, senza fronzoli, che dava appuntamento al 29 e 30 settembre a Cast Alimenti, per assistere a “interventi, demo e workshop a cura di Maestri e sponsor”.
All’origine dello scatto di crescita: lavorare in gruppo, accettare le osservazioni e condividere Nell’accedere all’aula Magna della scuola la sorpresa di scoprire in cosa consistesse quel “Seminario tecnico”: tutti i Maestri sono stati suddivisi in 11 gruppi di 4/5 componenti ai quali, 4 mesi prima, è stato assegnato il compito di studiare, sperimentare e presentare nell’ordine: - un cappuccino da mangiare - una torta gelato con l’inserto di semifreddo - una torta da forno “da viaggio”
Il lavoro di ciascun gruppo sarebbe stato valutato da tutti gli altri, compreso Massari, che avrebbero fatto la degustazione, espresso giudizi a voce alta davanti alla platea e votato. Per chi avrebbe assistito da esterno, come nel nostro caso, l’accesso alla degustazione e all’ascolto dei commenti tecnici. Senza votare. Un metodo che si è palesato subito di grande efficacia per aver portato i pasticceri a lavorare insieme (essendo abituati ad operare ciascuno per conto proprio) e ad accettare pubblicamente le osservazioni emerse (tenendo l’orgoglio sotto controllo!), di spunto per tutti. Non ultima la condivisione delle ricette. “Le ho caricate su un drive - ci spiega Fausto Morabito, segretario APEI- perché tutti possano accedervi. Che siano un punto di partenza, non un punto di arrivo. Ognuno, se vorrà, potrà lavorarci su e farle proprie”.
Uno sguardo sul Maestro Seduto in platea Iginio Massari non perde una battuta, rimarcando le osservazioni più azzeccate e non mancando di farne, di pesanti, lui stesso. Senza mezzi termini. Il percorso che ha impostato con APEI è molto severo. I suoi interventi sono di una certa crudezza e incisività. Bisogna imparare ad ascoltarlo pensando alla finalità della propria crescita. In senso più ampio questo è il prezzo da pagare perché si alzi l’asticella per riuscire a fare raggiungere certi traguardi alla pasticceria italiana. Ciascun presente in quell’aula si sente coinvolto e incamera nozioni. Un bel modo di spendere quel tempo, che non viene nemmeno inficiato dall’intercalare degli sponsor, talmente allineati a quella modalità espositiva che pure i loro interventi risultano piacevoli e propositivi.
L’oro per Achille Zoia Una medaglia d’oro, oro vero, già dice di un’unicità, riconosciuta in questo caso ad Achille Zoia, indiscusso maestro degli impasti, destinatario del riconoscimento più alto assegnato, ad oggi, da APEI. Se a ciascuno degli emeriti colleghi nel panorama della pasticceria italiana - molti dei quali gli devono la loro formazione - venisse chiesto di tratteggiare il Maestro Zoia, si delineerebbe una lunga lista di doti fuori dal comune. Ben le ha espresse Iginio Massari, che notoriamente non fa sconti, nella motivazione del premio, conoscendone il livello di professionalità. E l’umanità squisita.
I nuovi ingressi in APEI Sono cinque i pasticceri che si sono guadagnati una posizione in APEI, dopo avere superato un selettivo esame di ingresso. I loro nomi: - Marco Cesare Merola (Pasticceria Mediterranea, piazza Aldo Moro 5- Parco del Corso, 8110 Caserta) - Emilio Glorioso (Giardino Ascona, via del Segnale 10, 6612 Ascona, Svizzera) - Ivano De Chiara (Pasticceria Estasi, via Mauri Raffaele 70, 84129 Salerno) - Roberto Miranti (Pasticceria Cupido, via Salbertrand 41, 10146 Torino) - Fabrizio Camplone (Caprice -Fabrizio Camplone, Piazza Giuseppe Garibaldi 29, 65127 Pescara)
L’ingresso in APEI non è per sempre! Non basta avere superato l’esame.
I primi due anni sono di prova. Si è soggetti a visite senza preavviso nel proprio laboratorio, anche per verificarne le condizioni, da parte di una commissione che può decidere della non prosecuzione del percorso in associazione.
Una trasmissione televisiva
E poi arriva la spoilerata dell’accordo con Warner Bros per una trasmissione televisiva che andrà in onda in prima serata, di cui ci viene fatto visionare un assaggio della puntata zero. Brillante, gioiosa, carica di energia positiva!
Iginio Massari docet in maniera indiscussa. E, con le sue iniziative, continua a surclassare ogni tentativo di fare la differenza nella pasticceria italiana.