Quanti cuochi, quanti maître, quanti camerieri si sono formati alla scuola di vita e di mestiere di Paolo Teverini? Mi facevo questa domanda ancora ieri, alla selezione di Chef Emergente 2017 a Milano, la bella iniziativa ideata da Luigi Cremona e Lorenza Vitali, mentre osservavo Paolo nel suo ruolo di presidente di giuria: apprezzato e stimato come pochi per la sua linearità di stile e di comportamento che ha mantenuto in questi lunghi anni di carriera, giocata tutta nei luoghi natali: a Bagno di Romagna, cittadina termale dell’Appennino, sulla linea di confine tra la Romagna e la Toscana, che la famiglia Teverini ha contribuito a far conoscere in tutto il mondo grazie alla professionalità di Paolo con la sua cucina, quella di sua moglie Giordana e di sua figlia Melita nella gestione del ben noto Hotel Tosco-Romagnolo, di sua figlia Gaia nella valorizzazione della spa interna all’hotel.
In questi giorni il Ristorante Paolo Teverini compie 30 anni, un traguardo non semplice da raggiungere restando costantemente sulla linea della qualità, in materie prime e nel servizio.
Ci aveva provato, qualche mese fa, Paolo a fare l’elenco dei ragazzi passati da lui, ma non si vedeva la fine; di certo tutti invece si ricordano di quella scuola di vita e di mestiere, basta appunto vedere quante mani deve stringere ogni volta che fa la sua apparizione in un evento.
Oggi Paolo Teverini può festeggiare soddisfatto la sua carriera, proprio per la stima sincera che lo circonda. I trent’anni di storia del ristorante sono trent’anni di evoluzione, quella stessa che ha viaggiato di pari passo con l’affermazione della cucina italiana, oggi fatta di stagionalità e territorio: due caratteristiche che hanno segnato il percorso di Teverini.