Un salume antico, una giovane produzione
Realizzata con la carne più magra della coscia del maiale, la soppressata di Gioi mantiene questa denominazione perché qui ha conservato intatta la sua tradizione da secoli. A caratterizzarla è il lardello centrale, un filetto unico ricavato dal collo del maiale. Anche la forma non è usuale: appare come una sorta di pagnottella divisa centralmente dalla legatura. Una lavorazione ancora completamente manuale, realizzata soltanto da una microazienda e dalla macelleria del paese. Prodotto da settembre a giugno, questo salume viene realizzato sminuzzando finemente la carne, condita con il sale marino di Trapani (anch’esso Presidio Slow Food) e del pepe in grani. Il lardello centrale consente di mantenere umido l’impasto nella fase della stagionatura, oltre che a rendere riconoscibile questa specifica produzione all’occhio del consumatore consapevole.
Insaccata esclusivamente in budello naturale, non contiene conservanti e nessun tipo di aggiunta chimica. Una brevissima lista ingredienti, la quale si trasforma in una eccellenza in circa 40 giorni alla temperatura di 14 gradi. Il risultato è una carne rosso bruno dal sapore netto, ammorbidita dalla consistenza del grasso. Un gusto speziato e molto lungo. Oggi è una riconosciuta produzione di nicchia, che raggiunge botteghe, ristoranti e pizzerie di tutta Italia grazie ad un e-commerce.