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La storia delle Variety Meats negli USA

27/03/2025

La storia delle Variety Meats negli USA

Nel 1940, in tempi non sospetti, il governo statunitense fondò il Committee on Food Habits, un gruppo di esperti guidato dall’antropologa Margaret Mead e dallo psicologo Kurt Lewis, allo scopo  di studiare le abitudini alimentari degli americani e individuare strategie efficaci per modificarle in caso di necessità. La mossa si rivelò molto utile già a partire dall’anno successivo quando, dopo il celebre attacco a Pearl Harbor da parte dell'aviazione giapponese, gli Stati Uniti entrarono in guerra, imponendo di fatto una rimodellazione dei modelli di consumo. Venne deciso che alle truppe al fronte sarebbero spettati gli alimenti di più alta qualità nutrizionale, come carne di bovino e maiale, ma questo provocò una penuria per il resto della popolazione, rendendo sempre più evidente la necessità di trovare soluzioni alternative per garantire a tutti un’adeguata nutrizione.

La storia delle Variety Meats negli USA
La storia delle Variety Meats negli USA

Fu proprio in questo contesto che il comitato fondato l’anno precedente, ebbe un ruolo cruciale: il governo infatti gli commissionò una campagna per promuovere il consumo delle frattaglie, alimenti abbondanti ma poco apprezzati dalle persone comuni. La sfida principale era superare i pregiudizi sociali legati alle frattaglie, considerate cibo per poveri o per persone di origine rurale. Attraverso ricerche e test, il comitato concluse che il metodo più efficace non fosse fare appello al patriottismo nei confronti delle truppe, ma bensì ridurre la diffidenza attraverso strategie mirate, di più grande impatto nella quotidianità delle persone. Piuttosto che imporne il consumo, si suggerì di introdurle gradualmente nella dieta, puntando sull’idea della varietà alimentare. Nacque così il termine variety meats, utilizzato per presentare cuore, fegato, reni e altre frattaglie in modo più accattivante. Il comitato lavorò anche con macellai, che furono incoraggiati a usare questa nuova espressione, mentre sui giornali vennero pubblicizzare ricette che li rendessero più familiari e appetibili. Parallelamente, vennero anche organizzati corsi di cucina e si pubblicarono libri con suggerimenti su come cucinare le frattaglie in piatti più elaborati. La strategia si rivelò vincente, e ci fu effettivamente un consumo più massiccio. Gli americani stavano iniziando ad apprezzare le frattaglie. 

La storia delle Variety Meats negli USA

Se però vi capitasse di sogliare un libro di ricette americano contemporaneo, vi accorgereste che delle frattaglie non esiste più nemmeno l’ombra. Questo perché la conversione ci fu, ma fu di breve durata. 

Con la fine della guerra nel 1945, il ritorno della carne "normale" nelle macellerie fece rapidamente svanire la popolarità delle frattaglie. Inoltre, la propaganda governativa stessa non aveva mai smesso di esaltare bistecche e arrosti come simboli di benessere, trasmettendo messaggi contraddittori alla popolazione. Così, nonostante gli sforzi della campagna, le abitudini alimentari americane tornarono rapidamente alla normalità, seppellendo questa breve esperienza nel dimenticatoio.

Questo episodio, però, lascia un segno: dimostra quanto i comportamenti alimentari possano essere influenzabili da fattori esterni, come l’applicazione di strategie mirate di convincimento, ma anche come il nostro rapporto con il cibo non sia statico, ma mutevole. Ciò che ci piace mangiare è quello che ci appaga, ma potrebbe anche essere quello a cui ancora non abbiamo dato una chance, magari a causa del nostro pregiudizio

a cura di

Federico Panetta

Varesotto di origine, è come una biglia nel flipper dell'enogastronomia. Dopo la formazione alberghiera lavora in cucina e si laurea in Scienze Gastronomiche presso l’Università di Parma. Oggi si occupa di comunicazione gastronomica collaborando con diverse riviste di settore.
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