L’Università di Pisa viene in aiuto al mondo del vino, definendo un nuovo modello di tracciabilità. E’ ormai risaputo che il concetto di tracciabilità sia indispensabile per comprendere il valore del prodotto, attraverso la provenienza territoriale delle uve, e la consapevolezza della situazione ambientale, igenico-sanitaria, nutrizionale, organolettico-sensoriale di dove il prodotto vino, nasce, si produce e viene distribuito. La rivista “Food Chemistry”, annuncia i risultati di uno studio intrapreso sulla zona del prosecco DOC del Veneto, rivelando per la prima volta una ricerca coordinata dal professore Riccardo Petrini del Dipartimento di Scienze della Terra della Università di Pisa, il quale osservando i mosti ottenuti da vitigni di Glera di dieci aziende vitivinicole nell’area di produzione del Prosecco DOC del Veneto, per tre vendemmie consecutive dal 2011 al 2013, ha sperimentato un innovativo metodo di tracciabilità, dando risposta a una priorità nell’ambito della sicurezza alimentare e a una rinnovata domanda di qualità degli stessi consumatori. “Il nostro gruppo di ricerca – ha spiegato Riccardo Petrini – è stato il primo ad applicare sul campo la sistematica isotopica dello stronzio (Sr) al riconoscimento delle zone di produzione del Prosecco. L’elemento chimico Sr è affine al calcio nel sistema acqua-suolo-pianta, e l’analisi della distribuzione dei suoi isotopi, attraverso la misura delle loro abbondanze nei suoli, uva e prodotti della vinificazione, si è dimostrato un tracciante efficace ed innovativo per la definizione della zona di origine dei prodotti vitivinicoli in particolare ed agroalimentari in generale”. Le importanti risultanze della ricerca dell’Ateneo pisano, sono state ottenute da un gruppo di lavoro di eminenti ricercatori: il dottor Luigi Sansone del Centro di Ricerca per la Viticoltura (CRA-VIT) di Conegliano per la parte di selezione delle vendemmie e per il contesto agronomico, la dottoressa Francesca Slejko dell’Università di Trieste per le metodologie analitiche, e la dottoressa Antonella Buccianti dell’Università di Firenze per la trattazione statistica dei dati. Un progetto per la tutela e la valorizzazione del vino Prosecco nell’area DOC Veneto finanziato da Veneto Agricoltura insieme a dieci aziende produttrici di Prosecco.