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Dalquel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni.
Pertantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati.
Lapaura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono statitutti annullati.
Subitoabbiamo dovuto mettere il personale in ferie.
Primaci è stato ordinato di chiudere alla sera,
poidi chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente giàchiusi.
Daallora sono passati giorni e settimane lunghissime.
Tuttoil Buon Ricordo, al pari dei colleghi della ristorazione italiana,
haaspettato aiuti rapidi e incisivi.
Ancoranulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi.
Lacassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore.
Nessunaiuto diretto da parte dello Stato a livello economico.
Inostri colleghi all’esteroci fanno sapere di misure “importanti” prese da governi
comela Germania, la Francia, l’Ungheria.
Perla ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi ilnulla.
I tempi sono SCADUTI!
Sedavvero i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese in questecondizioni
saràun disastro assoluto.
Tantidi noi non riapriranno.
Unavolta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo!
Noisiamo da 56 anni ottimisti, vogliamo bene alla nostra Italia. Faremo di tuttoper non mollare.
Ma dasoli non possiamo farcela.
Loabbiamo detto in tempi ancora non così drammatici, ma nulla si è mosso.
Ilnostro è un gridod’allarme che accomuna tutta la Ristorazione Italiana.
IlBuon Ricordo grazie alla sua storia pensa di poter rappresentare
lemigliaia di colleghi sparsi per la penisola.
Dateciun minimo di energia. Poi toccherà a noi di rimboccarci le maniche!
W l’Italia, W la grandeRistorazione Italiana!
30marzo 2020
www.buonricordo.com