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Le Cucine Popolari trasformano le zucche in carrozze

19/12/2023

Le Cucine Popolari trasformano le zucche in carrozze

Otto anni fa, dopo trentasei anni di fidanzamento e due figli ormai adulti, Roberto Morgantini e la sua compagna Elvira Segreto decidono di sposarsi, un vero e proprio “matrimonio d’interesse” per potere chiedere in dote ad amiche e amici non i soliti doni matrimoniali ma contributi in denaro per dar vita a un loro sogno: le Cucine Popolari, dove le persone in difficoltà, senza distinzione di razza, genere, religione o credo politico, potessero ricevere non solo un pasto caldo ogni giorno ma ritrovare anche calore umano e relazioni sociali. In breve tempo riescono a raccogliere 70.000 Euro. 

Così, dapprima viene costituita CIVIBO OdV, Organizzazione di volontariato con 13 soci fondatori (Domenico Cozza, Dario Marino, Alessandro Gabriele, Roberta Genovese, Gianni Grazia, Alevtyna Gulyayeva, Giorgio Mattarozzi, Giovanni Melli, Roberto Morgantini, Vera Ottani, Giuseppe Piana, Luigi Pasquali, Agata Tabuso). Poi, il 21 luglio 2015 nasce la prima Cucina al “Battiferro”, Quartiere Navile. A questa se ne sono aggiunte altre tre: “San Donato”, presso Opera Padre Marella, Quartiere San Donato/San Vitale; “Saffi”, Quartiere Porto/Saragozza; “Savena” a Villa Paradiso. L’obiettivo è di arrivare a sei, una in ogni quartiere della città. 

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi con Roberto MorgantiniIl Cardinale Matteo Maria Zuppi con Roberto Morgantini

Nel 2023, grazie al lavoro di centinaia di volontari, fra i quali molti giovani, che si occupano dalla logistica alla cucina, dalla sala all’accoglienza, hanno servito 600 pasti al giorno per un totale di 150 mila pasti (con la pandemia le persone che hanno chiesto aiuto sono più che raddoppiate). Nella preparazione di questi pasti si tiene conto di eventuali problemi di salute degli ospiti e delle prescrizioni (per le persone di religione islamica ci sono preparazioni specifiche senza carne di maiale). Poi Bologna ha fatto notizia e scuola, così sono nate Cucine Popolari gemelle anche a Cesena e a Genova mentre diverse sono le candidature da tutt’Italia. 

Nate come “laiche” le Cucine hanno stretto rapporti con le realtà istituzionali e associative dei quartieri in cui operano creando una rete solidale che vede attivi i Servizi Sociali di quartiere assieme alle parrocchie e alle associazioni sindacali, caritative e assistenziali, nel segnalare e indirizzare le ospiti e gli ospiti, persone disoccupate, che hanno perso il lavoro, migranti, persone sole con problemi economici e sociali. 

A SX Giovanni Melli, co-fondatore di CIVIBOA SX Giovanni Melli, co-fondatore di CIVIBO
La Bologna solidale ha origini remote ma per trovare un impegno e un progetto organizzato bisogna riandare al primo sindaco socialista della città, Francesco Zanardi, ideatore dei "negozi Zanardi", istituiti nel 1914 per dar da mangiare alla popolazione alle prese con i vertiginosi aumenti dei prezzi causati dallo scoppio in Europa della guerra in cui sarebbe entrata l’anno dopo anche l’Italia, e poi del grandioso Forno del Pane (oggi sede del MAMBO, Museo d’Arte Moderna) realizzato nel 1915 per offrire ai cittadini indigenti il pane a prezzo calmierato.
Lucio Dalla con Roberto MorgantiniLucio Dalla con Roberto Morgantini

 

Le Cucine si ricollegano oggi a questi ideali in una città che vanta una solida rete di mense che assistono persone in difficoltà (Caritas, Antoniano, Padre Marella, Santa Cecilia, Madre Teresa di Calcutta) in coordinamento coi Servizi Sociali del Comune di Bologna e con le parrocchie che sono spesso i primi “sportelli d’ascolto” per un’umanità di ogni credo religioso. Si cerca così di arginare “la fame degli altri” in un contesto economico dove il cosiddetto “consumatore” è di fatto il primo dei generi di consumo, in un mondo dove la “crescita” finisce inesorabilmente per generare spreco. È utile ricordare che un terzo della produzione mondiale di generi alimentari finisce nella spazzatura, si parla di 1,3 Mld di tonnellate. Si calcola che in Italia lo spreco pro capite ammonti in media a 146 chili di alimenti all’anno. L'Osservatorio sugli sprechi alimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha rilevato che tra i prodotti non utilizzati in ambito domestico in Italia, quelli che dunque si trasformano in rifiuti e in dispersione di risorse, si annoverano i prodotti ortofrutticoli (17%), pesce (15%), pasta e pane (28%) uova (29%) carne (30%) e latticini (32%). Ecco dunque che il termine consumatore meglio si attaglierebbe a chi dei generi alimentari fa spreco e scempio. A fronte di questo, nel 2022 l’ISTAT ha rilevato che in Italia sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente), un peggioramento imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione e all’aumento del costo del denaro.

Le Cucine Popolari trasformano le zucche in carrozze

Le Cucine Popolari non godono di finanziamenti pubblici ma vivono di solo volontariato, solidarietà e donazioni liberali oltre alla raccolta del 5 per 1000 per la quale basta indicare nella dichiarazione dei redditi “CIVIBO Odv C.F. 91372820372”.

Nel bilancio 2023 dell’associazione la voce “uscite” raggiunge i 300.000 Euro fra costi di gestione e manutenzione, consumi e acquisti, perché i prodotti freschi e conservati vicini al “fine corsa” che affluiscono quotidianamente offerti da produttori, mercati, catene di supermercati, botteghe artigiane e privati, non sono sufficienti a coprire le crescenti necessità. Gli alimenti recuperati nel 2023 sono stati comunque pari a 83.400 kg e 31.500 litri. Le Cucine sono considerate un’istituzione della città e vantano il sostegno e la solidarietà di tanti “amici” speciali, quali Matteo Maria Zuppi, Cardinale Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gianni Morandi, Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni e tanti altri artisti e scrittori. 

I volontari preparano i tortellini per le festività natalizieI volontari preparano i tortellini per le festività natalizie

Nelle foto che corredano l’articolo si vedono i volontari che a decine si sono alternati a produrre l’enorme quantità di tortellini necessaria a coprire le festività natalizie nelle quattro sedi delle Cucine. E per concludere in dolcezza “Sarà tre volte Natale”, cantava Lucio Dalla, amico delle Cucine Popolari, anzi, il Natale 2023 si farà in quattro addolcendo i pranzi che verranno allestiti nelle altrettante sedi grazie all'iniziativa "Cooki Regala Bontà", un progetto solidale ideato da Giuseppe Grammatico (presidente della piattaforma Cooki) che si è concretizzato nell'acquisto di panettoni e dolci da ricorrenza da donare per le festività alle Cucine Popolari. Oltre 50 tra i clienti di Cooki, software per le informazioni alimentari adottata da industrie, artigiani dell'arte bianca e maestri pasticceri di tutte le ragioni italiane, hanno aderito all'iniziativa donando essi stessi dei dolci per il progetto. I tanti nomi e cuori che hanno aderito sono elencati sul sito www.cooki.it  

 

www.cucinepopolari.org

www.facebook.com/civibo

La preparazione dei tortelliniLa preparazione dei tortellini
a cura di

Bruno Damini

Giornalista scrittore, amante della cucina praticata, predilige frequentare i ristoranti dalla parte delle cucine e agli inviti nei salotti preferisce quelli nelle cantine. Da quando ha fatto il baciamano a Jeanne Moreau ha ricordi sfocati di tutto il resto.

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