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Le novità della guida Michelin Italia

08/11/2022

Le novità della guida Michelin Italia

Se ne parlerà ancora per qualche giorno, ci sarà chi è d’accordo (pochi in realtà nel corso degli anni) sulle scelte della Michelin; ci sarà chi dice che gli ispettori sono pochi per esprimere un giudizio serio e oggettivo; ci sarà chi accusa la Rossa di essere troppo francese e poco italiana; ci sarà chi si erge a vero talent scout perché, nel totoscommesse che precede l’uscita della guida, aveva azzeccato i pronostici; ci sarà chi parla a vanvera, molti, moltissimi, perché in Italia, ancora nel 2022, ci sono persone che, pur non essendo mai entrate in questi ristoranti, parlano, parlano.

 

Resta il fatto che la Michelin rimane l’unica guida, insieme a quella di Osterie d’Italia di Slow Food, che sposta veramente le persone; i turisti stranieri che vengono in Italia la considerano per quello che è: una guida che racconta l’eccellenza del nostro Paese.

 

Perché, non dimentichiamolo mai, la Michelin non è solo 400 ristoranti stellati; è la guida che ha un numero considerevole di segnalazioni di ristoranti e hotel, fatte da persone che vengono pagate per fare questo lavoro. Non saranno sufficienti ottanta ispettori ma è meglio questi ottanta professionisti che una pletora di persone molte, troppe, volte inconsistente per fregiarsi della qualifica di critico.

 

Detto questo veniamo ai numeri che compongono il panorama stellato 2023 dell’Italia. Intanto ben venga la giovane età di questi nuovi chef stellati: su 38, venti hanno meno di 35 anni. L’unica critica è che ci spiace non aver visto nessuna donna tra questi.

 

335 i locali con una stella Michelin

 

48 stelle verdi, di cui 19 sono novità. La Stella Verde è un simbolo che contraddistingue i ristoratori in prima linea sul fronte della sostenibilità e può essere attribuito a qualsiasi ristorante, non solo ai ristoranti stellati o ai Bib Gourmand. 

 

38 quelli con due stelle Michelin, di cui quattro nuovi: Acquolina a Roma con lo chef Daniele Lippi; Enoteca La Torre, sempre a Roma, con lo chef Domenico Stile; St. George by Heinz Beck a Taormina con lo chef Salvatore Iuliano; Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini a Penango con lo chef Gabriele Boffa.

 

12 tre stelle Michelin. Gli undici riconfermati e un nuovo ingresso: Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi a Orta San Giulio (NO).

 

Lascio alla app della guida Michelin che si può scaricare gratuitamente il lungo elenco di chi c’è e dei pochi che non ci sono più tra gli stellati.



foto di copertina www.antoninocannavacciuolo.it

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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