L’obiettivo è certamente di quelli ambiziosi: diventare il primo consorzio, in termini quantitativi di produzione, del Belpaese. La Doc Sicilia, nata a metà dello scorso anno, in attesa del riconoscimento ufficiale da parte del Ministero, si appresta davvero ad occupare il primo posto nella speciale graduatoria dedicata alle denominazioni d’origine. A giudicare dai “numeri” sinora esitati c’è da scommettere che il prestigioso traguardo possa presto essere raggiunto: circa 40.000 gli ettari che potrebbero aderire al neonato consorzio.
Dopo lunga attesa è stato ufficialmente e formalmente costituito il Consorzio della Doc Sicilia, nuovo strumento che contribuirà a sostenere le attività che quotidianamente mettono in campo gli operatori del comparto isolano. Un consorzio che nasce sotto i migliori auspici, fortemente voluto da Assovini Sicilia e dalle altre organizzazioni che hanno fatto parte del comitato promotore della Doc Sicilia: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Lega delle Cooperative, Agci e Confcooperative. Quasi “scontato” l’assetto temporaneo della governance che si è dato l’organismo: presidente Antonio Rallo (azienda Donnafugata), attuale presidente di Assovini Sicilia, coadiuvato da un consiglio di amministrazione in cui siedono sei consiglieri in rappresentanza delle altre organizzazioni promotrici. “Sono onorato di portare il nostro contributo al Consorzio nel quale abbiamo profondamente creduto fin dall´inizio – ha commentato il neopresidente Rallo - sarà uno strumento fondamentale per mettere insieme le energie positive del vino di qualità siciliano e affrontare con più determinazione i mercati sui quali ormai da anni la nostra categoria si muove con successo. E, non ultimo, grazie al ruolo di tutela che svolgerà il Consorzio, potremo ulteriormente garantire la qualità dei nostri prodotti che, non dobbiamo dimenticare, portano il nome della Sicilia in ogni parte del mondo”.
Promozione, tutela e garanzia per i consumatori: questi i principali compiti che il consorzio espleterà a fianco, e con maggiori risorse, di Regione, Istituto del Vino e Assovini. “Si tratta di un passaggio che era stato programmato ancora prima della nascita della Doc Sicilia – sottolinea Giuseppe Longo, responsabile del settore Sviluppo di Assovini Sicilia – dal punto di vista formale la prossima tappa sarà l’auspicato riconoscimento da parte del Ministero come consorzio “erga omnes” in grado di poter contare su maggiori poteri in termini di decisioni sulle linee direttrici da seguire e sui disciplinari da applicare e fare rispettare. Fondamentale sarà il ruolo in materia di comunicazione, tanto in Italia quanto all’estero, per consolidare l’immagine della produzione enologica siciliana”.
Non appena giungerà l’ok da Roma, sarà configurato l’assetto definitivo a seguito delle previste elezioni degli organi di rappresentanza.
Antonio Longo