Il decreto sulle liberalizzazioni e semplificazioni degli esercizi commerciali entrato in vigore da gennaio toglie vincoli di orari d’apertura con l’obiettivo di dare una spinta alle riguarda sia i negozi, bar o ristoranti.
L’articolo 43 del decreto poi stabilisce che saranno soppresse le chiusure domenicali e festive per la produzione di pane. La legge rinforza la liberalizzazione delle licenze del 2006 con la manovra Bersani e rappresenta un passo in avanti per lo sviluppo di nuovi investimenti nel settore dei prodotti da forno.
L’articolo 62 del Decreto Semplificazioni introduce lo “sportello del turista”, un provvedimento studiato per lo sviluppo e la promozione del turismo e come punto di riferimento in caso di disservizi, assistenza per risarcimenti danni, assistenza economica e assicurativa.Lo sportello del turista presso le Camere di Commercio saranno allestiti sportelli del turista, che potranno anche essere gestiti da cooperative esterne.
Infine, il decreto prevede uno snellimento dei controlli per locali da ballo e pubblici esercizi e circoli privati. A tale proposito Fipe ha segnalato al consiglio dei Ministri un potenziale rischio della sicurezza pubblica se si togliessero le autorizzazioni ora previste per aprire un locale di intrattenimento e in risposta il Consiglio potrebbe rivedere il testo del decreto.
Il testo della legge consentirebbe infatti di organizzare eventi danzanti senza autorizzazione e revocherebbe il diritto per il questore di chiudere in via preventiva circoli e discoteche per motivi di ordine pubblico collegati al favoreggiamento di prostituzione, risse, spaccio di droga e quant’altro. Alla polizia, infine, sarebbe impedito di entrare nei circoli privati.
«Siamo i primi a invocare la semplificazione degli adempimenti amministrativi – sostiene Lino Stoppani, presidente Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi – ma dobbiamo fare attenzione a non mettere a repentaglio la salute e la salvaguardia della vita dei cittadini. Il nostro è un settore visto con grande interesse dalla criminalità organizzata. Nello spirito di proficua collaborazione a un Governo che fa dell’ascolto un valore, ci permettiamo questa segnalazione, con la speranza che l’argomento possa essere considerato per la sua gravità».
Dello stesso tenore il commento di Maurizio Pasca, presidente Silb, l’associazione dei locali da ballo aderente a Fipe: «Lasciare che chiunque possa aprire locali senza autorizzazione o organizzare rave party significa alimentare invece che contrastare le occasioni ai giovani per bere senza controllo o assumere sostanze tossiche di qualsiasi genere. Le cronache sono piene di storie di ragazzi morti in questo contesto, con la beffa che le discoteche vengono accusate di tutto ciò. In questo modo verrebbero anche neutralizzate le campagne di educazione sul bere consapevole e sulla tutela della salute, come il guidatore designato».