ragazzi ospiti guardano anche a noi”.
Mi affaccio ai campi da tennis che pullalano di nuvole di piccoli tennisti, seguiti a gruppi dai vari maestri, e mi si apre un universo, un’organizzazione che si palesa già a occhio. “Che forza – mi dico – deve esserci qui dentro!”
“La FIT- mi racconta Paolo Girella formatore e tecnico di FIT, mentre osserva dall’alto l’andamenrto, senza perdere di vista nulla - è una Federazione all’avanguardia con un suo istituto di formazione che conta al suo interno preparatori fisici, mentali e educatori alimentari che formiamo noi ulteriormente, oltre alla loro qualifiche di base. E’ da tre anni che abbiamo inserito gli educatori alimentari (sono 300 gli iscritti ai nostri albi) e abbiamo iniziato a lavorare anche sui genitori.
La FIT chiede molto a stessa e a chi, a vario titolo, entra a far parte dei propri progetti. E sceglie. Serramazzoni e Schipano li ha scelti, e loro si sono sentiti affini, allineati. E quei progetti li hanno sposati e, per ciò che gli compete, li alimentano. Il rigore, l’intransigenza, il valore di un certo tipo di formazione, l’educazione, il cibo sano. In questo e molto altro si sono trovati.
La Federazione Italiana Tennis è una realtà esigente che trova nei dogmi della scuola la sua risposta. Quegli stessi dogmi che restano cuciti addosso a chi dirige per un intero anno scolastisco e che hanno impregnato i muri di quella scuola, pronti a essere rilasciati. Con un valore aggiunto: il coinvolgimento nel progetto di quegli studenti a cui un occhio in più, un incoraggiamento in più non può fare che bene.