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Le Soste 2024: una guida? No, un libro di racconti!

08/11/2023

Le Soste 2024: una guida? No, un libro di racconti!

“Mi piace di più presentare come un libro di 96 racconti, uno per ogni ristorante associato a Le Soste che ho l’onore di presiedere dallo scorso anno”, inizia con queste parole Davide Oldani nel presentare il bel libro che Le Soste, l’associazione nata per volere di Gualtiero Marchesi e altri cinque amici ristoratori nel 1983. 

 

In effetti il formato, la grafica, le belle foto di Maurizio Galimberti che presentano scomposto come un dipinto dadaista di Duchamp l’opera simbolo che Emilio Tadini realizzò per l’associazione, i racconti redatti da Marco Strano, Greta Strano e Guglielmo Carcano che descrivono i ristoranti aderenti, i loro piatti e i territori in cui si collocano, i disegni dei piatti al posto delle foto rimandano a un prodotto editoriale che ha l’ambizione di essere un manifesto di bellezza.

 

“Ricordo quando entravo nel ristorante del signor Marchesi per iniziare la mia giornata lavorativa e lo sguardo cadeva sulla scultura di Emilio Tadini che mi ha sempre affascinato. Guardando quell’opera mi veniva in mente sempre il bello e mi faceva pensare, sperare, che un giorno anch’io avrei potuto contribuire a questo. Ma non avrei mai immaginato di diventare il presidente di un’associazione così prestigiosa. - ha raccontato Davide Oldani, proseguendo nella descrizione del libro – Ogni ristorante aderente riceverà cento copie numerate e, a ogni ospite a cui verrà donata, sarà firmata da colui che, al ristorante, la consegnerà”.

Le Soste 2024Le Soste 2024

Poi è toccato ad Antonio Santini, patron del ristorante Dal Pescatore, raccontare la nascita dell’associazione, successiva a quella di Linea Italia in Cucina fondata da Franco Colombani e poi incorporata nelle Soste: “Ci trovammo in cinque ristoratori da Gualtiero Marchesi, per una cena tra amici e a fine serata si confrontammo in assoluta libertà sulla ristorazione. I loro nomi, oltre a Gualtiero Marchesi? Il sottoscritto; Gaetano Martini, il Cigno di Mantova; Roberto Ferrari, Il Bersagliere di Goito (MN); Andreas Hellrigl, Andrea di Merano (BZ); Rinaldo Krcivoj, Antica Trattoria Boschetti di Tricesimo (UD). Da quell’incontro nacquero Le Soste! Da subito fu la collaborazione e l’arte a contraddistinguere l’associazione. Il primo strumento di promozione furono i biglietti da visita che, in una facciata riportavano il nome del singolo ristorante, nell’altra gli indirizzi degli altri cinque; fu forse uno dei primi esempi di collaborazione fattiva in un mondo, quello della ristorazione, dove regnava l’individualismo. Poi venne il simbolo: Il logo di Le Soste, ideato dall’allora Presidente dell’Accademia di Brera Emilio Tadini, sintetizza il prestigio dell’Associazione e di tutti i suoi membri. Il segno grafico richiama nella sua essenzialità una freccia a forma di “S”, simile all’insegna delle antiche stazioni di posta”.

 

E sul simbolo è intervenuto, nel corso della presentazione, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore, consigliere dell’associazione: “Quando ho iniziato, ormai tanti anni fa, andavo nei ristoranti e vedevo quest’opera che, con la sua freccia, mi restituiva un’idea di guida, di indicazione di un percorso, di un viaggio ben delineato e mai uguale; questo sono Le Soste, un’associazione che vuole essere guida di un modello di cucina, sempre contemporaneo, mai ripetitivo però identitario di uno stile, di una bellezza e di un gusto fortemente improntato all’italianità come valore”.

 

Non resta che andare in uno dei 96 ristoranti, di cui sette che all’estero, per ricevere il libro e proseguire il viaggio!

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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