Com’è nata l’idea dell’Associazione Le Soste?
Per rispondere bisogna andare indietro nel tempo di ben 38 anni. Era il 1982 quando un gruppo ristretto di ristoratori amici si ritrovò a cena nel ristorante di Gualtiero Marchesi, in via Bonvesin de la Riva a Milano. In quegli anni l’alta cucina faceva capolino in Italia con qualche tentativo isolato.
L’intuizione geniale di questi imprenditori del gusto stava proprio nel voler fare sistema, incontrandosi periodicamente per scambiarsi idee e iniziative sull’enogastronomia italiana d’eccellenza. A quel tavolo sedevano − oltre a Gualtiero Marchesi − Antonio Santini, Roberto Ferrari, Geatano Martini, Andreas Hallrigh e Rinaldo Krcivoj, pionieri degli ideali di cultura culinaria, convivialità, accoglienza, cortesia e classe patrocinati da Le Soste. Le grandi Associazioni francesi come Traditions et Qualité e Relais Gourmands esistevano già e fecero da modelli ispiratori.
Da allora, ogni anno la rosa dei ristoratori si è arricchita di nuovi soci attraverso un’espansione geografica e numerica: volti e stili differenti, accomunati da equilibrio, apertura e tipicità di una cucina schietta, appassionata, inarrivabile.
Per alcune realtà, la prima generazione dei soci fondatori ha ceduto il passo ai figli e ai nipoti: i valori restano inalterati, un piede indugia nella tradizione nostrana più pura, ma la mente è aperta al futuro, pronta a cogliere nuove tendenze.
Anche a distanza di anni, lo spirito di amicizia tra i soci e il percorso comune teso alla finezza delle proposte e dell’ospitalità guidano ancora oggi tutti i membri.
www.lesoste.it