Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. La qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.
Ogni tanto fa bene ricordare questi criteri e Michelin Italia li ha ribaditi in occasione della presentazione del progetto editoriale realizzato in partnership con il Consorzio del Brunello di Montalcino: Le stelle della Guida Michelin, che comprende tutti i 342 ristoranti stellati della Guida Michelin Italia, immediatamente localizzabili nella mappa d’Italia delle tavole stellate.
La guida è stata creata appositamente per celebrare i 50 anni del Consorzio e nelle prime pagine si trovano descrizioni dettagliate del Consorzio del Brunello di Montalcino, delle denominazioni e delle norme disciplinari, della valutazione qualitativa delle annate e di Montalcino stessa, con il suo patrimonio inestimabile nato dal territorio, dal suolo e dal clima.