Il giornalista Morello Pecchioli e lo chef Dimitri Mattiello
"Oggi – ha spiegato Pecchioli, recentemente insignito del Premio Ischia per la narrazione gastronomica – stiamo diventando analfabeti del cibo. Queste verdure non sono né difficili da cucinare, né cattive nel gusto, semplicemente sono state sacrificate nel nome dell'omologazione dalla grande distribuzione".
Stiamo parlando, ad esempio, di scorzonera (pianta medioevale di cui si mangia la radice scura) che, grazie alle sapienti mani e alla creatività dello chef e del giornalista, è diventato una mousse su cui adagiare, dentro ad un guscio d'uovo, la quinoa al profumo di Cetara. O ancora la radice amara e il tarassaco che, grazie al loro contrasto, hanno dato spessore ad un filetto di vitella proposto dopo una lunga cottura.
Una cena, molti raccolti, una qualità delle pietanze che si potrà ancora assaporare nei menu di Dimitri Mattiello, per le prossime settimane.
Luigi Franchi