Rifare, rinnovare, rivivere
“È nato tutto qualche giorno fa, da un video che abbiamo girato per invitare i nostri clienti a venire a farci visita. Proprio alla fine delle riprese ci siamo guardati, tutti affacciati alle finestre, tutti nei nostri vestiti abituali, quelli che indossiamo durante il servizio, ed è nato un applauso spontaneo, commovente direi. Mi sono detta che non potevo chiudere e che dovevo tentare l’impossibile per salvare la stagione, ma soprattutto per salvare il concetto di ospitalità che da sempre abbiamo cercato di veicolare” - inizia così il racconto di Marina, che di fantasia e creatività ce ne sta mettendo davvero tanta, ma con coscienza e nel rispetto delle norme. “Premetto che non amo utilizzare i termini che ci hanno afflitti in questi mesi: non voglio che i miei clienti siano assillati con parole quali virus, igienizzante, assembramento, tensione, sicurezza, delivery, e via discorrendo. Questo non significa che al Belvedere non intendiamo rispettate le regole, ma che usiamo un altro vocabolario: anche questa è un’accortezza per far sentire bene il nostro ospite dopo mesi difficili e alienanti, di preoccupazioni e isolamento. Dobbiamo delineare un nuovo modo di accogliere, avvalorare gli aspetti veri dell’accoglienza e del benessere, elargire attenzioni, anticipare i bisogni, sorprendere con novità studiate praticamente su misura. In altre parole, dare un motivo alle persone per fidarsi di noi, del nostro buon senso, della nostra professionalità e della passione che nutriamo per questo mestiere”.