Fra i tanti vanti di Modena c’è la salumeria più antica d'Europa. In via Farini 75, a pochi passi dalla Ghirlandina, fin dal 1605 ha sede la Premiata Salumeria Giusti, fondata da Giovanni Francesco Justi (secondo la grafia del cognome a quell’epoca) che dal 1598 era iscritto alla “Lista dei Lardaruoli e Salsicciari“ per potere esercitare in città l’arte della lavorazione della carne di maiale. Da allora è stato un crescendo di successi. In tempi relativamente più recenti, la Famiglia Giusti è stata protagonista delle cinque Esposizioni Universali di Parigi nel diciannovesimo secolo, vincendo diverse medaglie d'oro con il suo Aceto Balsamico Tradizionale. La fama della salumeria superava i confini urbani, grandi personaggi della storia facevano parte della clientela, quali il Duca Cesare d’Este e Gioacchino Rossini che da Parigi scriveva per ordinare la "salsiccia fina di Giusti". Nei passaggi generazionali, la bottega con annesso macello è stata portata avanti sempre dalla stessa famiglia fino al 1980, quando il signor Giuseppe Giusti, arrivato alla pensione, decide di cedere l'attività al "ragazzo di bottega", Adriano Morandi detto “Nano”, tenendo per sé solo l’acetaia in cui la famiglia continua a produrre aceto balsamico tradizionale di Modena.
La bottega si portava in dote anche il macello retrostante che da tempo era diventato un magazzino. Erano ormai lontani gli anni in cui vi si alternava la lavorazione della carne di maiale con quella d’oca, da cui si ricavavano prelibati salumi, secondo la tradizione della comunità ebraica modenese. La pratica della macellazione all'interno delle mura di Modena si era gradualmente estinta nella prima metà del XX secolo in conseguenza dei cambiamenti nelle abitudini alimentari e sociali, dello sviluppo degli allevamenti industriali e dell'introduzione di norme sempre più stringenti in materia di igiene alimentare.
Nel 1989, ci pensa l’instancabile Adriano a fare rinascere a nuova vita il retrobottega del negozio restaurando in modo pregevole il vecchio macello per ricavarci un ristorantino di soli 4 tavoli, convincendo la moglie Laura, che lavorava in banca, a diventare cuoca dell'Hosteria Giusti. Da allora, ogni giorno, dal martedì al sabato, solo a pranzo, dietro le quinte opulente della salumeria, si apre un piccolo, accogliente palcoscenico capace di ospitare da un minimo di 8 fino a 24 “spettatori”, dove va in scena la grande tradizione della cucina modenese. La sera aprono una volta a settimana solo per eventi particolari, come degustazioni di vini, oppure per gruppi organizzati, creando una tavolata centrale che può accogliere dalle 14 alle 18 persone.