Dal report sui consumi delle famiglie comunicato dall’Istat, risulta che nel 2010 la spesa media mensile per famiglia è stata pari a 2.453 euro, con una variazione del +0,5% che, tenendo conto della dinamica inflazionistica (+1,5%), in termini reali risulta praticamente ferma rispetto all’anno precedente.
Un dato che desta preoccupazione è l’aumento del divario tra le diverse regioni d’Italia. Basti pensare che tra le regioni più e meno dispendiose, cioè la Lombardia (con 2.896 euro) e la Sicilia (con 1.668 euro), la differenza della spesa media mensile delle famiglie nel 2010 è stata di circa 1.200 euro.
Per ciò che riguarda la distribuzione della spesa, rimane costante la quota per alimentari e bevande fra le famiglie del Nord e del Centro (16,5% nel Nord e 18,6% nel Centro), mentre aumenta nel Mezzogiorno, fino a raggiungere il 25% del totale.
Diminuiscono le spese per la cura personale (parrucchiere, barbiere, centri estetici e simili), i viaggi, gli onorari dei professionisti, l'assicurazione vita e le rendite vitalizie.
In aumento invece il risparmio energetico, dove si registra il calo della quota di spesa per combustibili ed energia, quella di gas da rete e combustibili liquidi e le spese sostenute per le utenze di energia elettrica, a seguito della riduzione dei prezzi associati a questo servizio.
Secondo l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), per la prima volta dall’inizio del 2010, aprile e maggio 2011 crescono nei consumi, rispettivamente dell'1,9% e dell'1,1%, anche se il quadro macroeconomico resta ancora incerto: il mercato del lavoro sembra stabilizzarsi su livelli distanti da quelli raggiunti prima della crisi, mentre le attese degli operatori industriali risultano in peggioramento per il terzo mese consecutivo, riflettendo la tendenza alla decelerazione dell'attività produttiva registrata dall'indagine rapida di Confindustria.
Fonte: ISTAT