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L’illegalità del cibo vale 4,3 miliardi di euro

10/06/2015

L’illegalità del cibo vale 4,3 miliardi di euro
''Abbiamo il dovere di impegnarci per liberare il cibo dalla presa criminale e dal malaffare - ha dichiarato Rossella Muroni, direttrice nazionale Legambiente - Le organizzazioni criminali sono tornate forti e sono tornate alla terra. E spesso a pagare siamo noi, in termini di salute, ma anche di denaro. Occorre aprire una stagione nuova del cibo e dell'alimentazione''.
Otto volte in più dello scorso anno, pari a 4,3 miliardi di euro; a tanto ammonta la filiera illegale nel comparto agroalimentare italiano, dove a spartirsi la torta sono 30 clan mafiosi.
Questo è lo scenario descritto da Legambiente a Expo, anticipando i dati sul rapporto dedicato all’agromafia.
Dove ‘girano’ questi soldi?
Secondo Legambiente si tratta di una vera e propria ''scalata mafiosa'' che ''spesso approda nella ristorazione, dove gli ingenti guadagni accumulati consentono ai clan di acquisire ristoranti, alberghi, pizzerie, bar'', trasformandoli in ''posti ideali dove 'lavare' denaro e continuare a fare affari''.
Non ci sono solo i clan mafiosi lungo questa filiera illegale, basti pensare, spiegano a Legambiente, allo ''spaccato di un'imprenditoria truffaldina e pericolosa'' pronta ''a calpestare ogni legge'' pur di lucrare.
Il numero più alto di denunce penali riguarda il settore carni e allevamenti (761), seguito dalla ristorazione (751), latte e derivati (447), farine, pane e pasta (393). Cresce anche l'illegalità derubricabile sotto la voce 'frodi all'Unione europea', con 65 infrazioni penali e 3 mila denunce penali (i controlli nel 2014 sono stati oltre 8 mila). Ma anche il settore ittico è al centro del malaffare con un picco di 5.934 reati che hanno portato a 353 denunce penali e al sequestro di prodotti per 31,6 milioni, a 949 strutture chiuse e sequestrate, a più di 291 milioni di capi e confezioni sequestrate.
Un fenomeno che il consumatore, ignaro, vive quasi quotidianamente e che deve essere portato alla ribalta con una importante campagna di informazione che non può restare relegata al pur importante impegno di Legambiente.

Luigi Franchi
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