Come nasce il mito Bragard?
“Proprio di mito si deve parlare, dal momento che indossare Bragard è il desiderio della gran parte dei cuochi. Bragard nasce in Francia nel 1933, nel retrobottega di un negozio di alimentari dove il figlio dei proprietari, Henri Bragard, realizzò il suo primo abito da lavoro per un pittore. Da allora di strada ne è stata percorsa ed oggi Bragard è il marchio di riferimento per le più ampie fasce di professionisti della ristorazione”.
Come si sceglie una giacca da cuoco?
“Tessuto, vestibilità ed estetica. Non c’è un aspetto che prevarica l’altro. Il cuoco deve sentirla sua, deve sentirne la facilità dei movimenti, deve poter respirare attraverso l’indumento e deve piacersi, a maggior ragione oggi che la sua presenza in sala è una costante”.
Per molti Bragard è un sogno irraggiungibile?
“Pur essendo un marchio riconosciuto Bragard è prima di tutto al servizio della ristorazione. Non a caso vantiamo oltre 280 modelli di giacche differenti, per tutte le tasche, a partire da 30 a 180 euro, con taglie per ogni corporatura”.
Come funziona la vostra rete commerciale?
“Parlando con il professionista, cercando di interpretare il suo bisogno. La prima cosa che chiediamo è dove lavora, qual è il suo ruolo, in quali ambienti della cucina si muove prioritariamente. Su quella base lo accompagniamo nella scelta. Il rapporto per noi deve essere diretto – B2C - e i nostri rivenditori sono strutturati per dare questo tipo di risposta. Vogliamo controllare qualità di prodotto e politica commerciale per non far perdere il messaggio che sta alla base del nostro impegno”.
La domanda è ovvia, perché il colore predominante è il bianco?
“Non è poi così ovvia. Ẻ vero, il colore più diffuso è il bianco e a maggior ragione in questo periodo dove il cuoco non è chiuso nelle segrete stanze della sua cucina e quindi l’aspetto della pulizia diventa fattore essenziale. E poi è un elemento culturale; l’introduzione di un abbigliamento dallo stile cromatico rigido imposto a tutti, bianco in cucina e bianco-nero in sala, fu il frutto della nuova funzione dell’abito professionale dell’Ottocento. Una regola ispirata da imperativi d’igiene e di cerimoniale. Il bianco, dalla giacca del cuoco alla tovaglia, alle stoviglie designava la pulizia impeccabile che doveva saltare all’occhio”.