È una storia di dedizione, in un luogo fuori dalle rotte turistiche. La scelta di fare ristorazione di qualità “restando a casa” è stata oggetto di riflessioni tante volte, “ma la mia cucina è il mio territorio, non potrei realizzarla altrove, senza le verdure che cura la mia famiglia, l’olio evo di nostra produzione, la possibilità di fare la spesa da chi conosco da una vita”.
È così che, in una sala ampia ed elegante da non oltre quaranta coperti, ci si può dedicare ai due menù degustazione proposti dalla chef: sapori di territorio e interpretazioni. In entrambi i casi, al di là dei singoli piatti, trionfano i pani (al pomodoro, pepato, alle erbe, ai sapori di montagna) in abbinamento all’olio extravergine di oliva. Di produzione propria, ottenuto da varietà Leccino, Ravece e Marinese, viene servito anche in degustazione se lo si desidera. Preziose e varie anche le confetture che declinano i prodotti di stagione locali. Una cucina che non ci si aspetta, se si pensa ai cliché in cui si incorre pensando a questa terra, dove salumi, carni e formaggi accompagnano vini densi.