L’abbiamo conosciuto a inizio anno, con le parole di Luigi Franchi.
In quelle settimane Luca stava coltivando il suo progetto, Autem, a Langhirano. Un ristorante con tutte le carte in regola per scrivere una bella pagina di ristorazione in Emilia, proprio nella culla dei virtuosi prosciuttifici. Ora lo ritroviamo Al Pont de Ferr, sui Navigli milanesi, a fianco all’anima di questo luogo, Maida Mercuri, a sostenere con ampio senso di responsabilità, e una strabiliante leggerezza, il peso dei nomi che in questa cucina l’hanno preceduto, tra cui Vittorio Fusari e Matias Perdomo. Ci racconta come ha vissuto questi mesi e con quale spirito è riuscito a reagire ai repentini stravolgimenti di vita. Di vita, non solo di lavoro.
“Negli otto mesi di apertura di Autem ho investito energie e sacrifici. In poco tempo abbiamo raggiunto una popolarità inaspettata. Le soddisfazioni stavano arrivando come arriva un’onda anomala: ci stordivano ma ci lasciavano una scarica di adrenalina pazzesca. Poi, quel giorno, a Marzo, ha cambiato all’improvviso tutte le prospettive. Pian piano ho maturato la consapevolezza che quest’onda, a differenza delle altre, non mi avrebbe consentito di dare continuità all’attività. Avremmo subito delle conseguenze economiche pesantissime, probabilmente insanabili, e abbiamo deciso di chiudere”.