Dimitri Mattiello - CASA DIMITRI, Grancona (VI)
Su e giù per l’Italia a soli 28 anni, come assistente di Vissani a Uno Mattina, la trasmissione che ha aperto la strada, mediaticamente, alla cucina regionale italiana. Tre anni intensi, colmi di esperienze ogni mattina in una provincia diversa, di sorprendenti fuoriprogramma, di fotografie incancellabili che hanno certamente aperto lo sguardo a Dimitri, colpito “da quell’amore intrinseco di chi sta facendo qualcosa” a caratterizzare la scoperta di ogni prodotto.
Difficile poi al rientro, rimanere sotto le ali dell’osteria di famiglia, Casa Penacio, tant’è che Dimitri non tarda a investire i suoi soldi per l’acquisto di un furgoncino usato, per fare catering. Inizia con servizi per aziende del mondo automotive, senza rendersi troppo conto di che piega possa prendere questo progetto, e intanto si fa una clientela che lo incoraggia ad aprire un ristorante ad Altavilla Vicentina, Dimitri Restaurant, più improntato a business che gourmet. È il 2012.
Il catering cresce e lo porta a confrontarsi meglio con il mondo delle aziende. In quest’occasione nasce l’opportunità di lavorare per Confindustria Vicenza, alla ricerca di una soluzione per i propri eventi. “Io ascolto molto le persone che ho davanti: quando hanno bisogno di qualcosa in qualche modo te lo comunicano” racconta Dimitri. Nel 2017 nasce così il Club degli industriali by Dimitri, ristorante interno a Confindustria.
Nel frattempo matura di chiudere il Dimitri Restaurant che lavora molto ma non consente di fare il salto, di arrivare a clienti più importanti (più gourmet), per poter aprire, a inizio 2020, un nuovo locale più a misura, Casa Dimitri, dove far riemergere forti quei gesti dell’ospitalità da focolare che tanto hanno lasciato il segno nell’esperienza con Uno Mattina. Come in quella giornata freddissima, a meno dieci gradi in Val Rendena, quando “prima che iniziasse la registrazione della puntata - ricorda Dimitri - le signore del posto ci hanno portato, spontaneamente, piatti di polenta di storo calda per scaldarci”.