Il valore di un’azienda oggi si misura anche nell’impegno per la promozione di buone pratiche, come quelle riguardanti l’ambiente e il riciclo. La voce autorevole di un brand diventa infatti strategica per divulgare informazioni che arrivano dritte ai consumatori e utilizzatori finali.
Olitalia è una realtà in prima linea su questo fronte. Con il progetto "Esausto ma pieno di vita!” l’azienda specializzata nella produzione di oli e aceti, leader nel canale food service, aggiunge un nuovo tassello al suo piano di sostenibilità intraprendendo un percorso di sensibilizzazione per il corretto smaltimento degli oli vegetali esausti. Ci spiega il team Olitalia:
“Raccogliere correttamente l’olio esausto per destinarlo al riciclo consente non solo di ridurre l’inquinamento, ma anche di trasformare un rifiuto in una nuova risorsa, come biodiesel, sapone, asfalto e biogas. La sostenibilità è un valore fondamentale per noi di Olitalia ed è per questo che da diversi anni, abbiamo intrapreso un percorso fatto di azioni concrete che si inserisce in un piano più ampio di attività raccolte nel nostro Report di Sostenibilità”.
L’iniziativa rientra nel piano di attivazione di buone pratiche per il settore Ho.Re.Ca. promosse dal progetto Amicambiente che, grazie alla collaborazione con APCI, contribuisce a moltiplicarne gli impatti positivi.
Cosa si intende per olio esausto
Innanzitutto chiariamo cosa si intende con il termine olio esausto. Rientrano nella categoria degli oli esausti tutti i grassi alimentari che si utilizzano in cucina per friggere o soffriggere e cioè l’olio extravergine di oliva o di semi, ma non solo. Sono da considerare esausti anche:
• l’olio di conservazione dei cibi in scatola (tonno, sardine, condimenti vari);
• i grassi animali (burro, strutto, lardo);
• gli oli alimentari scaduti o deteriorati
Perché differenziare l’olio esausto
Separando l’olio esausto dal resto dei rifiuti organici si evitano gravi danni a terreni, falde acquifere, mare e corsi d’acqua. In sostanza, non disperdendolo, si evita che l’olio formi una pellicola invisibile, ma estremamente resistente, che mette in pericolo la vita della flora e della fauna marina e terrestre.
Ma non è tutto: oltre al danno ambientale, la raccolta differenziata scongiura la beffa economica!
L’olio esausto versato nella rete fognaria infatti danneggia le condutture e i depuratori gravando sui costi di gestione degli impianti, costretti a dotarsi di sistemi per separare la parte oleosa da quella acquosa.