Sarà un grande cucchiaio blu, simbolo di sicurezza alimentare e nutrizione per tutti, a rappresentare l’ONU a Expo Milano 2015: esattamente come l’installazione mostrata in anteprima lo scorso 20 novembre a Roma, presso la sede della FAO. Realizzato con materiale riciclabile, il grande cucchiaio, scelto perché strumento comune a tutte le tradizioni alimentari, rappresenta la ‘Sfida Fame Zero’ delle Nazioni Unite, il programma ideato con l’obiettivo di eradicare la sottoalimentazione cronica, ed è solo la prima di 18 installazioni che da qui a Expo 2015 promuoveranno, ribadendolo, il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: possiamo sconfiggere la fame nell’arco di questa generazione. “La visione di un mondo dove ognuno ha cibo a sufficienza e accesso a un’alimentazione sana deve essere al centro dei nuovi obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile. – ha affermato José Graziano da Silva, direttore generale della FAO – La visione della ‘Sfida Fame Zero’ deve essere il fondamento del nostro mondo post-2015”.
La cerimonia di presentazione ha avuto luogo durante la Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2) che, organizzata dal 19 al 21 novembre dalla FAO e dall’OMS, ha contato sulla partecipazione dei rappresentanti di 172 Paesi, tra i quali 93 ministri, pronti ad approvare la Dichiarazione di Roma sulla Nutrizione e il Quadro Operativo, accogliendo principi volontari che puntano ad affrontare le attuali sfide sulla nutrizione, e identificando le priorità per una maggiore cooperazione internazionale su questo fronte.
Gli accordi presi durante la ICN2 “sono il punto di partenza per i nostri rinnovati impegni. Expo 2015 fa parte di questo stesso cammino” ha sottolineato Graziano da Silva durante l’incontro, a cui hanno preso parte anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il Commissario generale delle Nazioni Unite per Expo 2015, Eduardo Rojas-Briales e il direttore degli Affari Istituzionali per Expo 2015 Spa Roberto Arditti.
All’ICN2 è intervenuto anche Papa Francesco, che ha esortato i leader politici a considerare il cibo, la nutrizione e l’ambiente come questioni pubbliche globali, in un momento in cui le nazioni sono strettamente interconnesse l’una all’altra come mai prima. Il Pontefice ha inoltre chiesto ai delegati delle 172 nazioni presenti di impegnarsi per assicurare che le promesse di una sicurezza alimentare estesa a tutti vengano realmente messe in pratica, affermando che il diritto a un’alimentazione sana è una questione di dignità, non di elemosina. Ed è proprio questa, secondo Papa Francesco, la prima sfida da superare: far sì che i diritti della persona umana siano inseriti in tutti i programmi di aiuto e di sviluppo, mentre finora la lotta contro la fame e la malnutrizione è stata ostacolata dalla “supremazia del mercato e dalla preminenza del profitto, che ha ridotto il cibo a qualcosa che viene solo comprato e venduto, ed è soggetto a speculazione”.
Mariangela Molinari