Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

L’oro rosso del Metapontino

13/05/2023

L’oro rosso del Metapontino

Le fragole sono state sempre protagoniste, non solo in tavola. Fanno capolino tra poesie, canzoni e pagine importanti della letteratura mondiale. Merito del loro immaginario, nato probabilmente per via della loro forma e del colore. Nell’antica Roma si narrava fossero le lacrime di Venere per la morte di Adone, fu invece William Shakespeare a definirle il cibo delle fate. Un falso frutto che affascina, il quale appartiene alla stessa famiglia delle rose. 

Ma da dove arrivano le fragole che raggiungono le nostre tavole?

L’oro rosso del Metapontino

La fragolicoltura in Italia

In Italia la fragolicoltura occupa attualmente all’incirca 4 mila ettari, di cui il 65% si trovano al Sud. In termini di produzione sono la Basilicata e la Campania a coprirne il 50%. È un testa a testa che vede, di volta in volta, l’uno superare l’altro. 

Il Paese in cui l’Italia ha esportato maggiormente questo prodotto è l’Austria, seguita a ruota dalla Germania. Invece, a fare concorrenza alla produzione Made in Italy a livello europeo è la Spagna, sia in termini di volumi prodotti che di export. 

Ma è la zona del Metapontino ad essere maggiormente riconosciuta per la fragolicoltura, grazie anche alla predominanza di una specifica varietà che ha caratterizzato questa produzione: la Sabrosa Candonga. Una coltivazione tutto sommato recente per l’area, iniziata nel 1955. In Basilicata la fragola si ritrova in un areale di produzione che comprende nove comuni: Bernalda, Montescaglioso, Pisticci, Tursi, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri. 

Un’eccellenza territoriale che ha un peso non indifferente per il PIL agricolo: ben il 22%. In effetti, nei periodi di grande raccolta, impiega 12 mila addetti, con un valore commerciale di circa 100 milioni di euro su più di 1000 ettari di superficie.

La serra di CadongaLa serra di Cadonga

La Sabrosa Candonga

La sua forma conica allungata, il colore rosso brillante che è presente anche nella polpa e una pezzatura medio grande la rendono tra le più apprezzate in commercio. Nella piana di Metaponto la Sabrosa Candonga ha trovato un habitat ideale, riuscendo a dare il meglio delle proprie caratteristiche. Difatti, è questo l’unico territorio in cui viene prodotta. 

Messa a dimora in genere nel mese di ottobre, la produzione inizia a gennaio e prosegue fino all’inizio dell’estate. Le sue proprietà nutrizionali non fanno che aumentarne la pregevolezza. Ricca di fibre e di acido folico, contiene più vitamina C di un’arancia e meno calorie di una fragola standard. 

L’oro rosso del Metapontino

La fragola della Basilicata verso l’IGP

Una Indicazione Geografica Protetta per sostenere il valore della produzione delle fragole in Basilicata: questa la ragione per cui lo scorso 27 marzo è stata inviata la richiesta al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. A sostenerla vi è il comitato promotore costituito dalle Organizzazioni di Produttori lucane, tra cui AOP Arcadia, OP Terre della Luce, OP Agorà, OP Athena, OP Primosole, OP Ancona e Apofruit.

La crescita qualitativa delle tecniche colturali e delle tecnologie impiegate nell’areale Metapontino ha fatto da stimolo anche alla ricerca. Di recente, un piccolo appezzamento è stato dedicato alla fragola bianca. Non si tratta di un OGM, ma di una parente della rossa che è stata recuperata con l’intenzione di diversificare la produzione.

a cura di

Antonella Petitti

Giornalista, autrice e sommelier. Collabora con diverse testate, tra radio, web e carta stampata. Ama declinare la sua passione per il cibo e i viaggi senza dimenticare la sostenibilità. Sempre più “foodtrotter” è convinta che non v’è cibo senza territorio e viceversa.

Condividi