Ha collezionato corsi, conseguito diplomi, un’esperienza dopo l’altra come responsabile eventi e maître nelle più prestigiose località turistiche italiane, oltre ad approfondire sempre più i propri studi sugli orizzonti sensoriali del vino e la conoscenza delle cantine italiane e internazionali senza soluzione di continuità. Prestigiosi anche i premi ed i riconoscimenti che gli sono stati riconosciuti, ne cito, tra i diversi: Miglior Direttore di Sala d'Italia 2014 Guida Touring by GLION - Institute of Higher Education of Switerland - forse il più grande gruppo di Formazione nel settore del management dell’Ospitalità, il Premio 2015 Le Soste “Franco Colombani” ed è stato incoronato Chevalier de L'Ordre des Coteaux de Champagne quale ambassador in Italia per le bollicine francesi. Il suo percorso lavorativo lo ha portato a scegliere sempre dei veri maestri della ristorazione italiana come Luca Brasi (eccellente chef della “Lucanda” nel bergamasco, ma schivo di carattere: non ha mai amato stare sotto i riflettori) , Andrea Berton e Carlo Cracco - che invece sotto i riflettori stanno alla grande – nonché un passaggio al Devero Hotel dove successivamente nelle cucine ha officiato il buon Bartolini, segnano la sua crescita personale che gli ha per di affinare l’elegante arte dell’accoglienza e del servizio di sala così come confrontarsi con progetti e protagonisti internazionali dell’alta gastronomia. Sette anni fa inizia la collaborazione con il Gruppo Trussardi, prima al Trussardi Café, il bistrot informale ma di gran successo al pian terreno del palazzo omonimo dove ebbi l’occasione di conoscerlo durante la famigerata serata del Trentodoc, poi nella sala del Ristorante Trussardi Alla Scala, bistellato ai tempi sotto la gestione dello chef Andrea Berton, che lo porta ad una crescita costellata di grandi eventi e collaborazioni nel mondo della moda, dell’arte contemporanea e del design. Sopravvive, professionalmente parlando, anche ad un altro grande talento italiano, lo chef Luigi Taglienti, un giovane e talentuoso cuoco che ora ha aperto altrove il suo ristorante, mentre oggi è il “braccio di Sala” dello chef Roberto Conti ed è diventato il Food&Beverage Manager al timone di una delle realtà ristorative più importanti ed esclusive di Milano. Come la mettiamo invece con la sua carriera televisiva? Su Sky è partita la terza edizione di Hell’s Kitchen, condotta ancora da Cracco coadiuvata da due sous-chef ripescati dalle precedenti edizioni: Sybil Carbone, finalista della prima edizione e Mirko Ronzoni, vincitore della seconda. Anche in questo caso Luchino continua ad occuparsi della sala, nella figura del maître silente, talvolta mefistofelico, dallo sguardo che lascia trapelare la sua sottile vena ironica, sempre stiloso nei completi scuri e smoking a doppio petto dal taglio sartoriale – con un vezzo ammette di farsi fare abiti su misura dal suo sarto preferito – serve bollicine in doppia magnum come la stessa leggerezza con la quale maneggerebbe una bottiglietta di Coca Cola...
Lorenza Vitali