Lo gnocco della Sila IGP, nduja e pecorino crotonese DOP
Quali sono i prodotti più conosciuti e di più facile reperibilità?
“Fortunatamente qui in India riesco a reperire quasi tutto ciò che mi serve e i prodotti sono di ottima qualità, questo anche e soprattutto grazie agli alti standard che la compagnia Shangri-La si prefissa di mantenere sempre e ovunque, ragion per cui io lavoro con ottime materie prime o di prima scelta”.
E quali sono le materie prime a cui sei più legato?
“Tutti i singoli prodotti che occorrono per la preparazione dei miei piatti sono importanti, rilevante è che siano di ottima qualità e cosa da non sottovalutare l'eventuale stagionalità. Ma se devo sceglierne uno, quello a cui sono più legato è la pasta, che tra l’altro viene fatta fresca e a mano quasi tutti i giorni. Per buona sorte sono riuscito a trovare qui a Delhi un’ottima farina che mi dà modo di conseguenza di far gustare ai clienti del Sorrento una pasta di gusto e di qualità, quasi come se la stessere gustando in Italia”.
Diventa obbligatorio, in mancanza di reperibilità, creare contaminazioni culinarie? E tu cosa ne pensi?
“Obbligatorio no, poiché si può scegliere di non scendere a compromessi e dunque cambiare o proporre un’alternativa che sia creata con prodotti autentici. A volte però si è costretti a cedere, se si riescono a reperire ottimi prodotti originari del luogo. Questo mi successe nel periodo dell’embargo quando ero a Mosca, ma la qualità di ciò che era prodotta sul territorio era davvero buona”.