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L'Unione Europea promuove i sapori

07/04/2012

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Quante, tra le imprese italiane, sono pronte ad adeguarsi ad uno slogan comune tipo 'Sapori d'Europa, garanzia di qualità'? E quanti, tra i consumatori e i cuochi italiani sempre più orientati alla ricerca di tradizioni e origini locali,sapranno adeguarsi ad una visione globale del made in UE dell’agroalimentare?
Domande che nascono in vista della scadenza di fine anno, fissata dal commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos, per presentare le proposte legislative in merito alla titolo 'Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell'Europa': questo è il titolo del dossier su cui la Commissione Europea sta lavorando.
"L'Ue ha una carta eccezionale da giocare per dinamizzare la sua economia e stimolare crescita e occupazione, valorizzando i propri prodotti agroalimentari sul mercato mondiale - ha spiegato Dacian Cioloș, commissario europeo all'Agricoltura -. Già oggi in questo settore le esportazioni superano i 100 miliardi di euro. I mercati sono sempre più aperti e l'agricoltura europea deve rafforzare e sviluppare la propria posizione. Raggiungeremo quest'obiettivo grazie alla nuova vocazione della nostra politica di promozione e con la realizzazione di una vera e propria strategia comune di valorizzazione dei prodotti made in Ue".
Una strategia che spinge verso l’integrazione e la sinergia dei vari strumenti di promozione e comunicazione. In questo percorso Fedagri-Confcooperative segnala in una nota la soddisfazione “per l'apertura della Commissione europea ai soggetti privati, ai quali viene estesa la possibilità di partecipare ai bandi per la realizzazione di programmi di informazione e promozione dei prodotti agricoli. Il coinvolgimento diretto dà visibilità anche ai propri marchi: è una novità e da tempo lo rivendicavamo. Bene la possibilità di realizzare programmi misti con una componente generica e una commerciale, nel rispetto delle norme di concorrenza".
La Commissione sta, infine, valutando l’individuazione di elementi grafici e di slogan comuni che dovrebbero costruire un’immagine europea ed essere utilizzati in tutte le azioni di informazione e promozione cofinanziate dalla Commissione Ue sia per il mercato interno che per i Paesi terzi. Ma quanto sono disposti i produttori e i consumatori ad accogliere una visione identitaria così ampia e altrettanto diversificata? Quali sono gli elementi che uniscono l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP con mela cinese Shgaanxi ping guo, anch’essa iscritta nel registro delle DOP europee?

Luigi Franchi
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