Se vale la regola generale che l’abuso di qualunque nutrimento nuoce alla salute, alcuni alimenti, se consumati moderatamente possono essere preziosi alleati del benessere umano. Tra questi vi è senz’altro il caffè, sul quale la ricerca e il dibattito scientifico sono molto animati nel ritenere che eserciti un’azione protettiva nei confronti delle patologie cardiovascolari. Altri studi danno invece risultati contrastanti.
Considerando che il consumo di caffè quotidiano è da ritenersi moderato da 1 a 3 tazzine, alto da 3 a 6 e molto alto oltre le 3 tazzine al giorno, secondo un recente studio effettuato dell’Università di Napoli sulla correlazione tra il caffè e alcune gravi malattie quali ictus e tumore, risulta che l’assunzione moderata di caffè avrebbe un effetto riduttivo del 18% del rischio di incorrere in tali patologie. Tale effetto protettivo sembrerebbe invece scomparire nel caso di consumi molto elevati.
Fatta salva la prudenza nella comunicazione dell’informazione, per avere un punto di riferimento certo e validato scientificamente, è possibile visitare il sito
www.caffesalute.it , che ha l’obiettivo di arricchire il bagaglio di conoscenza generale e di aggiornare costantemente su ogni informazione che riguardi l’interazione caffè e salute.
I NUMERI DEL CAFFÈ. La produzione mondiale del caffè raggiunge ogni anno i 5.9 milioni di tonnellate e il caffè è la seconda commodity, dopo il petrolio, più trattata sui mercati finanziari del nostro pianeta. Il Brasile è il più importante produttore di caffè al mondo, anche se i flussi d'importazione si stanno spostando dall'America centro meridionale e dall'Africa all'Asia, in particolare in Thailandia, Indonesia, Laos e Cambogia, L’Italia importa 324 mila tonnellate l’anno di cui il 52% di qualità Arabica, le restanti di Robusta, più pregiata la prima e più economica la seconda. Il caffè è la bevanda più apprezzata dopo l’acqua con 4 miliardi di tazzine consumate quotidianamente nel mondo, mentre mercato italiano è costituito da quasi 35 miliardi di atti di consumo, che corrispondono a più di 600 tazzine procapite. Il 70% dei consumi avviene tra le mura domestiche, il 20% al bar, dove il 22,2% degli italiani consuma almeno una tazzina quotidiana, e il 10% nei luoghi di lavoro. Per quanto riguarda le preferenze, il 37% gradisce il caffè “liscio”, mentre il 63% aggiunge qualche tipo di edulcorante e latte o panna. Il 57% del caffè viene consumato a colazione, il 34% tra i pasti ed il 13% fuori pasto.