Le fiere sono sempre un segnale di come funziona un mercato.
Il Macef , salone internazionale della casa, è forse una delle manifestazioni più longeve e, dunque, permette di leggere questi segnali sul lungo periodo. A partire dagli anni 90 il declino di Macef è stato inesorabile, le avvisaglie di un settore che non cresceva, ma che piuttosto stava cominciando a subire i cambiamenti negli usi e costumi della società, non venivano colti con efficienza e rapidità.
Furono gli espositori, per primi, a evidenziare il malessere del mercato imponendo, seppur a fatica, la non obbligatorietà della doppia edizione, un tempo quasi un dogma, fu così che le due edizioni annuali cambiarono fisionomia e peso specifico conferendo all'edizione invernale di Macef maggiore importanza ed internazionalità, destinando l'edizione estiva più ad un mercato interno, rivolto al Natale.
Il mercato, però, nel frattempo, diminuiva drasticamente le quote riservate al casalingo e, di edizione in edizione, si notavano sempre meno espositori e visitatori.
Lo sforzo e gli investimenti dell'allora società Fieramilano, oggi denominata Rassegne Spa, non si fermarono e si concretizzarono in un salto di qualità, conseguenza dell'inaugurazione del nuovo polo espositivo di Rho-Pero, dove spazi e logistica permettevano di pensare in grande.
Il settore, però non rispondeva e, come già sottolineato, la fiera, indicatore di una tendenza, perdeva sempre più slancio, con organizzatori ed operatori a cercare di fare il possibile per mantenere una manifestazione quale Macef all'altezza del suo blasone.