La cucina italiana
A questo punto è quasi inevitabile la domanda “qual è lo stato di salute della cucina italiana oggi? “Da un lato- risponde Marini- troviamo la cucina di casa dove si spadella sul serio sempre meno (la domenica non si prepara più la torta ma si va in pasticceria a prendere le pastine). È urgente tornare a insegnare economia domestica per formare cuoche e, perché no, anche cuochi di casa e tornare finalmente a mangiare il nostro pollo e la torta di mele, la domenica. Dall’altro lato c’è la cucina del ristorante che spesso non tiene conto del territorio e dell’importanza di creare una rete solidale con gli altri soggetti, sempre più di frequente si limita ad assemblare ingredienti anziché cucinare (come dice Marchesi “fare un arrosto è un’opera d’arte ma devi cucinarlo e questo richiede tempo e una buona mano di cucina”) e acquista prodotti, buoni, che fanno altri artigiani però. Oggi le trattorie, se sono vere, se hanno la sensibilità dell’accoglienza (straordinaria la figura dell’oste che tiene insieme un mondo), se sono impegnate a far conoscere il loro territorio, sono sicuramente meglio di tanti ristoranti luccicanti”.
Questo Marini lo aveva percepito 27 anni fa, quando alle maestranze di Slow Food, riunite intorno al tavolo da Peppino Cantarelli, ha lanciato l’idea di dar vita a una guida sulle osterie d’Italia. A distanza di anni, in occasione del ventesimo compleanno di questa guida, sono le parole di Carlo Petrini, fondatore e Presidente di Slow Food , a ricordarlo: "Fu il bresciano Marino Marini a portare la proposta… la pensava come segno distintivo dell'associazione, come forte elemento identitario e "ideologico": non dimentichiamo che quelli erano i tempi della nouvelle cuisine e dell'arrivo da noi del fast food di McDonald's. L'associazione accolse con entusiasmo l'idea…" ("Osterie d'Italia", 2010). Oggi Osterie d’Italia è tra le guide più vendute.
Ecco chi è Marino Marini: un visionario illuminato, consapevole che tutto torna, abilissimo nell’interrogare il passato e trovare chiavi di lettura per il presente ma soprattutto capace di portare a sintesi, come se stesse giocando, il mare di informazioni fra cui si trova a nuotare abilmente, ogni volta che decide di approfondire un argomento. I libri, non pochi, che ha scritto e sta scrivendo, sono lì a testimoniarlo - come La gola. Viaggio tra sapori, storie e ricette d’Italia, che gli è valso il premio Bancarella della cucina - ,una sorta di concentrato di citazioni letterarie e cinematografiche, aneddoti che ruotano intorno a ricette antiche e moderne, narrato con una lievità che svela inevitabilmente quel bizzarro spirito curioso che siamo in tanti ad amare!
Simona Vitali