L’Italia questa volta, e d’ora in poi, vuole fare sul serio. E’ quanto si è evidenziato nei fatti, oltre che nelle intenzioni, in occasione della finale italiana del Bocuse d’Or, il concorso gastronomico più importante al mondo, dove l’Italia non ha mai guadagnato il podio.
Tutto è iniziato con l’istituzione dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, in grado di supportare la preparazione tecnica ed organizzativa di talenti che andranno a sfidarsi a livello mondiale, sotto lo sguardo del tristellato chef Enrico Crippa del ristorante Piazza Duomo, eletto a presidente, e la direzione di Luciano Tona.
Da qui la selezione. I migliori chef italiani, individuati tra quelli che hanno risposto all’Avviso di Ricerca emesso dall’Accademia, sono risultati quattro:
- Paolo Griffa, chef de partie presso il Serge Vieirà , a Chaudes-Aigues in Francia (due stelle Michelin)
- Giuseppe Raciti, chef presso Zash – Country Boutique Hotel a Riposto, in provincia di Catania
- Martino Ruggieri, Deputy Head Chef presso il Pavillon Lodoyen di Parigi (tre stelle Michelin)
- Roberta Zulian, chef de patisserie e sous chef presso di ristorante di Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio
Ieri ad Alba la sfida per individuare chi, tra gli chef azzurri, andrà alla finale europea che si terrà a Torino nel 2018 . Seguendo il modello classico del Bocuse d’Or, i quattro chef hanno avuto a disposizione 5 ore e 35 minuti per realizzare due piatti, sotto gli occhi attenti di una qualificata giuria di 30 chef in rappresentanza di tutto lo stivale, divisi in due commissioni: la prima concentrata sulla tecnica, le competenze culinarie e la presentazione; la seconda sulle caratteristiche organolettiche del piatto, l'equilibrio e la qualità del cibo proposto.
Dopo un’attenta valutazione la giuria non ha esitato a nominare Martino Ruggieri vincitore assoluto della finale nazionale del Bocuse d'Or Italia, con la benedizione dei colleghi stellati presenti e quella del presidente dell’Accademia, Enrico Crippa, che non nasconde soddisfazione:
"Oggi è una giornata importante - ha detto Crippa - e questo evento lo facciamo per tutto il Paese. Abbiamo invitato e coinvolto grandi chef di ogni regione, e con entusiasmo hanno aderito i grandi nomi dell'alta ristorazione. Qui c'è l'orgoglio di essere italiani, e la capacità delle Langhe e del Piemonte che ha imparato ad ospitare persone da tutto il mondo. Siamo orgogliosi di ospitare per la seconda volta la finale nazionale del 'Bocuse d'Or' qui ad Alba. Sarebbe ora che anche le istituzioni ci credessero di più"
E ora?
Dopo la selezione di Alba, continua l’importante compito dell’Accademia, che ospiterà lo chef vincitore, con il suo commis, per prepararlo in vista della finale europea che si terrà a Torino a giugno 2018. E se ci fosse la qualificazione, allora continuerà l’allenamento, sempre ad Alba, per inseguire il sogno di salire finalmente sul podio di Lione, per il titolo mondiale! Le premesse buone ci sono, questa volta.
Simona Vitali