Cambio di guardia sul tetto del mondo della ristorazione, secondo The World’s 50 Best Restaurants il testimone passa a Mauro Colagreco del Mirazur di Mentone.
Una posizione decisamente in vista che fa sentire chiunque la occupi parecchio sotto i riflettori e carica della responsabilità di fare non solo bene ma di essere un esempio, possibilmente un buon esempio per tutti.
La tempra di una persona, calata nel ruolo che riveste, la si coglie bene in tempi non sospetti, quando nel suo quotidiano porta avanti il proprio, nel caso di Colagreco tra il ristorante e qualche congresso in cui ha accettato di portare il suo contributo ma anche in un informale scambio di battute.
Di Mauro Colagreco conquista subito quell’ inflessione latina nel parlare, così piacevole all’ascolto da addolcire quello che esprime e rendere amabile la sua stessa persona.
Ma ciò che di lui ci ha colpito è stato il suo raccontarsi, con assoluta semplicità, nel corso del congresso Meet in cucina Abruzzo di cui abbiamo scritto:
“La lezione di vita arriva con Mauro Colagreco. Lo chef svela il legame con l’Abruzzo, raccontando come il nonno sia partito un secolo fa da questa regione e lui, in questa occasione del congresso, per la prima volta vi faccia ritorno. Dal canto suo Colagreco ricorda ancora bene, e ne parla apertamente, il passaggio stretto che ha vissuto partendo dall’Argentina per la Francia, “senza niente che non fosse la sua voglia di fare”. E forse il segreto sta qui: il non dimenticare e raccontare, anche dopo tempo, da dove si è partiti. Commozione, il più alto momento di commozione dell’intero congresso. Un’umanità che si è imposta forte, in certi passaggi più dei suoi piatti, elevati come la sua capacità di pensiero. La stessa che gli ha consentito di improntare una cucina totalmente libera, perché fa tesoro della condizione di frontiera, attingendo dalla cultura gastronomica francese e italiana, senza dimenticare il suo avere anche radici argentine. Messaggio di universale apertura, ben oltre la cucina. E alla fine lo chef si allontana dal palco volgendosi verso il pubblico con un “Ho il cuore pieno”. Lui!”
Messaggi attuali, fortissimi, quelli emersi al congresso, a partire da quell'affermazione che suona come “niente è impossibile per chi vuole veramente”. Quando la frontiera è la tua casa, il tuo spazio è molto più grande di quello degli altri.
Simona Vitali