Prima è stata la volta di Gualtiero Marchesi che, due anni fa, ideò i panini made in Italy, poi lo scorso anno fu il turno dei prodotti DOP italiani, quest’anno a stringere accordi con McDonald’s è il turno di Barilla che fornirà le pennette per le insalate di pasta dei 464 ristoranti McDonald’s presenti in Italia. Molti grideranno allo scandalo. Noi no! Per un semplice motivo: che nei Mc Donald’s esistono regole molto precise di gestione, di pulizia, di servizio che, a volte, non si riscontrano in numerosi locali; che ben venga se riusciamo a italianizzare luoghi di consumo comunque strafrequentati, in particolare dai giovani. Infine, se anche questo tassello contribuisce a far muovere l’economia stagnante del nostro Paese non può che essere un beneficio per tutti.
E su quest’ultimo aspetto i numeri parlano chiaro: Barilla intende raddoppiare, con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Claudio Colzani, raddoppiare il fatturato, da 3 a 6 miliardi, entro il 2020. E anche questa fornitura, che viene stimata in 2 milioni di insalate di asta vendute nei McDonald’s italiani, rientra in questa strategia, soprattutto pensando ai 7 mila punti vendita McDonald's aperti in Europa e ai 30 mila nel mondo.
Per McDonald’s l’insalata di pasta, in vendita a 5 euro, promette maggiori ricavi per 10 milioni di euro. Un risultato che si inserisce in una crescita complessiva, in controtendenza rispetto al calo generale dei consumi, stimata attorno al 5%. In Italia nei McDonald’s lavorano 17.000 persone, di cui il 40% a tempo pieno, con l’intento di estendere il numero di assunzioni.
Scenari in movimento che fanno bene all’economia, se poi si riesce nell’obiettivo di far bene anche al food italiano, perché no?
Luigi Franchi