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Mediobanca fotografa lo stato di salute del vino italiano

04/04/2014

Mediobanca fotografa lo stato di salute del vino italiano
L’Ufficio Studi di Mediobanca ha presentato l’indagine annuale sullo stato di salute del vino italiano in base agli studi di settore che hanno preso in esame 111 società produttrici con fatturato superiore ai 25 milioni di euro, allargando lo sguardo anche oltre confine attraverso l’analisi di 14 grandi produttori internazionali con fatturato superiore di 150 milioni e attraverso lo studio delle dinamiche di Borsa delle 46 aziende quotate nel mondo (nessuna delle quali italiana).

Una fotografia, quella scattata da Mediobanca, che ha intenzionalmente messo a fuoco tutti i profili di performance del settore enologico e da cui si evince:

-          una considerevole crescita del fatturato italiano, pari nel 2013 a + 4,8% contro il debole +0,3% del comparto agroalimentare e il -0,3% de manifatturiero. Al vertice per fatturato troviamo le Cantine Riunite-GIV con 534 milioni di fatturato, mentre Caviro registra 327 milioni e un incremento del +15,2% rispetto al 2012. Seguono Campari (228 milioni, +15,8%), Antinori a 166 milioni (+5,5% sul 2012), Mezzacorona a 163 milioni (+1,7%), F.lli Martini con 159 milioni (+0,5%), Casa Vinicola Zonin a 154 milioni (+9,9%), Cavit a 153 milioni (-0,1% sul 2012), Casa Vinicola Botter, nona grazie a una sorprendente crescita delle vendite (+30%), e Enoitalia, cresciuta del 13,2%. Il record di crescita però spetta alla veneta Contri Spumanti che nel 2013 ha avuto un incremento del 31,3%. Medaglia d’oro in competitività all’estero invece a Casa Vinicola Botter Carlo & C. che realizza il 94,8% del proprio fatturato al di fuori dei confini italiani. Le due regioni con le performance migliori sono Veneto e Toscana che vedono nella Top10 rispettivamente cinque e tre società.

-          la parte del leone giocata dall’export, che ha fatto registrare un buon + 7,7%. La vendita di spumanti all’estero è aumentata del 10,3%, confermando una tendenza di preferenza già rilevata negli ultimi anni. Le piazze principali restano senz’altro l’Unione Europea, a cui arriva il 51% delle bottiglie destinate all’export, e il Nord America (32,7%). In crescita del 14,9% il contributo di Africa, Medio Oriente e Paesi Europei non UE.

-          la crescita dell’indice di Borsa mondiale che da gennaio 2011 è cresciuto del 225,7%. Le migliori performance dei titoli vinicoli in termini relativi sono segnate dal Nord America (+349,9%) e dalla Francia (+103,4%).

-          un clima realisticamente positivo tra i produttori italiani, il cui 92% dei quali prevede di non ridurre le vendite quest’anno, mentre l’8% pensa che potranno crescere anche oltre il 10%. Nessun produttore di spumante teme di perdere vendite nel 2014.

L’indagine completa è scaricabile qui: www.mbres.it

Alessandra Locatelli
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