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Meno coloranti per Coca-Cola e Pepsi

12/03/2012

Meno coloranti per Coca-Cola e Pepsi
Il tipico colore  caramellato di Coca-Cola e Pepsi resterà invariato, ma la ricetta cambierà. Dopo una legge varata in California che stabilisce in etichetta l’avvertenza di un possibile rischio di cancro (ad altissime dosi di consumo) se si superano determinati livelli di 4-metilimidazolo, sostanza chimica colorante utilizzata per colorare le bevande, le compagnie produttrici hanno deciso di diminuire il contenuto. Il cambiamento è già avvenuto sul mercato californiano, ma ora le multinazionali hanno deciso di estendere la modifica in tutti gli Stati Uniti.
La notizia, che ha già fatto il giro della stampa internazionale, è accompagnata dalle rassicurazioni dell'industria di settore, poiché, come dichiara l'American Beverage Association "i consumatori non noteranno alcuna differenza nei nostri prodotti e non hanno alcuna regione di temere per la propria salute”. Si tratterebbe, stando alle precisazioni fornite da Diana Garza-Ciarlante di Coca-Cola, di una misura cautelativa  "benché siamo convinti che non vi sia alcun pericolo per la salute pubblica che giustifichi il cambiamento apportato. Abbiamo chiesto ai nostri fornitori di colorante caramello di fare questo passo, in modo che i nostri prodotti non si trovino ad avere requisiti tali da dover introdurre un'avvertenza scientificamente infondata".

Secondo un portavoce della Usa Food and Drug Administration la California ha inserito il colorante nella lista di sostanze potenzialmente cancerogene senza studi scientifici che dimostrino l’effettivo rischio per l'uomo, ma esclusivamente sulla base di una singola ricerca condotta in topi e ratti.
Per l’associazione, un consumatore dovrebbe bere più di 1.000 lattine al giorno per raggiungere le dosi di sostanza a rischio.
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