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Mezza porzione, piena soddisfazione: la nuova tendenza a tavola

13/10/2025

Mezza porzione, piena soddisfazione: la nuova tendenza a tavola

Una volta la misura dell’ospitalità era l’abbondanza. Il piatto stracolmo, la porzione generosa, la sensazione di uscire dal ristorante “a pancia piena” erano garanzie di qualità e di accoglienza. Poi il mondo della ristorazione, come la società tutta, ha cambiato passo: prima è arrivata la consegna a domicilio, con la comodità di gustare a casa il menù del cuore; poi la doggy bag, che da usanza americana è diventata pratica diffusa anche in Italia, abbattendo il tabù di portare via gli avanzi. Ora la nuova frontiera è la mezza porzione.

Sempre più clienti la chiedono, e sempre più ristoratori si trovano a gestire questa richiesta con curiosità e, talvolta, con qualche resistenza. Perché? Per motivi diversi, tutti figli del nostro tempo.

C’è chi chiede la mezza porzione per risparmiare: in un periodo in cui i costi della vita sono aumentati e la cena fuori è tornata a essere un piccolo lusso, avere la possibilità di gustare un piatto di qualità a un prezzo più contenuto permette a molti di non rinunciarvi del tutto. C’è chi lo fa per salute e linea: il culto della leggerezza, l’attenzione alle calorie, le diete che promettono equilibrio e benessere hanno reso più attraente l’idea di un piatto dimezzato. E poi c’è chi lo sceglie per evitare sprechi: anziché portarsi a casa un avanzo che magari non verrà mai mangiato, si preferisce ordinare direttamente una porzione ridotta.

Dal punto di vista dei ristoratori, la questione è meno banale di quanto sembri. Offrire mezze porzioni significa ripensare il menù: i costi delle materie prime, i margini di guadagno, le dinamiche di servizio. Non tutti sono pronti o disponibili a ricalibrare i piatti; altri, invece, colgono in questa tendenza un’opportunità. Una porzione più piccola può infatti invogliare a provare più piatti nello stesso pasto, aumentando la varietà dell’esperienza. È un modo per trasformare il pranzo o la cena in un percorso più ricco, fatto di assaggi e scoperta.

Sul piano culturale, la mezza porzione segna quasi un cambio di paradigma. Dalla convivialità italiana, che ha sempre esaltato l’abbondanza e la condivisione, ci stiamo muovendo verso una ristorazione più personalizzata, in cui il cliente chiede non solo cosa mangiare, ma anche quanto. È una ristorazione su misura, che mette al centro l’individuo e i suoi bisogni, senza rinunciare al piacere della tavola.

Mezza porzione, piena soddisfazione: la nuova tendenza a tavola

Così, la mezza porzione diventa una scelta di consapevolezza: un gesto sobrio e moderno che racconta un nuovo modo di vivere il cibo, più attento, più equilibrato e anche più responsabile. Non è un mezzo passo indietro, ma una piena soddisfazione: quella di gustare davvero ciò che si ama, senza sprechi, senza eccessi, e magari con la libertà di concedersi il dolce senza sensi di colpa.

E allora, la domanda resta aperta: come accoglierà la ristorazione questa tendenza? Sarà vista come un limite o come un’opportunità per ripensare l’esperienza a tavola, più flessibile e più vicina alle persone?
In fondo, si tratta di scegliere da che parte stare: quella dell’abbondanza di sempre o quella di una nuova misura del gusto, dove meno può voler dire… meglio.
E tu, da che parte stai?

a cura di

Ilenia Martinotti

Nel marketing e comunicazione digitale con un cuore che batte per il cibo! Curiosa di natura, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e sapori da scoprire.
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