L'insolita presentazione di questa originale guida “alla sopravvivenza” proponeva già uno spaccato di quella umanità varia che si cerca, si ritrova e si riconcilia con una grande città, proprio grazie ad uno spirito di socialità che contraddistingue i contenuti espressi nelle godibili 300 pagine di
Milano Low Cost, sottotitolo “Guida Anticrisi alla città più cara d'Italia”.
Bruna Gherner e
Luca Giorcelli condividono pubblicamente un percorso personale, che sta alla base della loro vita in comune, infatti, quando Bruna, insofferente alla vita milanese per via di migliori esperienze all'estero, era sul punto di tornare a Berlino, Luca la sfidò, promettendole di riuscire ad individuare luoghi e occasioni che le facessero cambiare idea su Milano.
Missione compiuta! Oggi Bruna e Luca a Milano hanno deciso di restare e di crescere a Milano anche i loro figli, ma anche l'idea è cresciuta, si è sviluppata dapprima in un blog
http://www.survivemilano.it dove gli autori raccolgono i suggerimenti di altri appassionati esploratori della città, poi, proprio grazie al contributo di due “follower”, redattrici dell'
editrice BUR di Rizzoli, ecco arrivare questo utile libro pieno di consigli, ma, soprattutto, di belle storie.
Alcune di queste storie le abbiamo sentite raccontare in anteprima durante la presentazione ed è stato edificante notare come pubblico, autori e protagonisti delle recensioni, dimostrassero di esser parte di un'unica comunità e di avere sogni ed esigenze simili, da condividere appunto per vivere meglio.
Nove le sezioni tematiche per scovare buoni indirizzi per mangiar bene e spender in modo giusto, perché la qualità è il principio ispiratore, idee per chi ha bambini ed ha problemi di intrattenimento, spunti per muoversi in città, fare sport, per arredare casa in modo originale, per vestirsi senza spender capitali, consigli su rassegne cinematografiche e così via.
Un vademecum pratico che stimola i lettori a collaborare nella scoperta di sempre nuovi gioielli per aiutare i cittadini ad amare sempre di più la propria città.
Aldo Palaoro