Questa professione viene erroneamente suggerita a chiunque,
come facile approccio per una esperienza di lavoro. Ben presto ci si accorge
che richiede una determinata predisposizione umana e caratteriale. Non tutti,
secondo il mio modesto parere, sono propensi a farlo. Io l’ho scelta per caso e
non l’ho più abbandonata. In attesa del servizio militare, ho avuto l’occasione
di lavorare come cameriere all’Hotel Minerva, al Pantheon. Mi sono ritrovato
catapultato in questo settore, estraneo alla mia formazione. Ebbene, la
passione, la voglia di ricuperare nei confronti dei miei colleghi, il piacere
che mi procurava lavorandoci, mi ha portato a tuffarmi in esperienze variegate
e in settori diversi, dalla sala al ricevimento, all’amministrazione. Ho
lavorato in vari alberghi per comprendere le diverse metodologie gestionali. Ho
lavorato all’estero, per imparare le lingue e confrontarmi con culture diverse
dalla mia, per diventare un cittadino del mondo. Ho terminato da poco, ma posso
affermare che ho vissuto con passione e dignità questa professione, ricavando
ottime soddisfazioni personali e professionali. Mi ritengo davvero fortunato di
avere svolto il lavoro della mia vita con il giusto piacere di accogliere e
offrire ospitalità e attenzione, come vero “custode di casa”. Tale è sempre
stato il sentimento che mi ha accompagnato in tutti gli alberghi dove ho
lavorato. Il custodire la struttura, l’aver cura dei nostri ospiti, il rispetto
della loro privacy, la custodia dei valori, e la cura della giusta
comunicazione con i collaboratori, possono rappresentare motivazioni valide per
chi svolge questa professione e gratificare il proprio impegno.