L’est guarda ad est, è il caso di dire. Il
gruppo vitivinicolo Montelvini di Venegazzù, in provincia di Treviso, ha trovato nell’estremo oriente in proprio Shangri-La. Ad affermarlo sono i numeri con cui l’azienda di Armando Serena ha chiuso il 2012: un fatturato passato da 600.000 a 1.115.000 euro, registrando un
+86%, con una quota export pari a 20.270.000 di euro, ovvero + 5,8% dell’anno precedente.
Una crescita formidabile, soprattutto alla luce dei dati relativi al mercato interno, rimasti pressoché invariati, e dovuta all’intuizione meditata di puntare, appunto, ad est, guardando a
Giappone, Corea, Cina, Singapore, Filippine e, negli ultimi mesi, a Bali e Indonesia, dove emerge sempre di più la voglia di avvicinarsi, conoscere, toccare e assaporare l’Italia.
“L'oriente – spiega
Alberto Serena, vicepresidente e responsabile commerciale dell'azienda - non è solo l'area in cui siamo cresciuti di più, ma è quella da cui ci attendiamo le migliori performance anche per il futuro”.
E cosa chiedono i mercati dell’estremo oriente? “Se qualche tempo fa la richiesta era di vini rossi dal costo contenuto, oggi in questi paesi c'è una domanda che riflette la grande curiosità verso il vino. Vanno i vini bianchi e anche il Prosecco sta iniziando a riscuotere grande interesse. Ma ai nostri clienti di Bali e dell'Indonesia abbiamo proposto non un semplice Prosecco, ma un Asolo DOCG. Scelta non scontata, che è stata molto apprezzata”.
L’esempio di Montelvini indica una tendenza che ormai non è più moda, ma esigenza concreta: intercettare le richieste che provengono dall’estero, all’occorrenza farle proprie, per gestire i fatturati, statici entro i confini, ma in profondo divenire fuori. Con modalità non improvvisate, studiando e formandosi sugli stili locali, anche e soprattutto economici e logistici: “Le potenzialità di questo mercato sono sotto gli occhi di tutti - conclude Alberto Serena - eppure in pochi stanno riuscendo a farsi breccia. Per affrontarlo nel modo più efficace stiamo stringendo accordi commerciali con partner locali: crediamo che potranno darci grandi soddisfazioni”.
Alessandra Locatelli