Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

MoS. Quel ristorante a Desenzano che muove e smuove

16/09/2021

MoS. Quel ristorante a Desenzano che muove e smuove

Hanno aperto nel molo vecchio di Desenzano del Garda il 19 Maggio 2021 Mattia Moro e Stefano Zanini, stravolgendo con garbo un’insegna che aspettava solo di essere rilanciata.
Nel nome - MoS Ristorante - c’hanno messo le loro iniziali più una “o”; un anello di congiunzione per dire che stanno costruendo insieme. E anche per richiamare il significato di mos, dal latino, significa abitudine, rigore, rettitudine. Ma questo fatevelo raccontare da loro.
A noi spetta trasferire in poche righe il lavoro straordinario che hanno svolto in poche settimane, ricordandoci cosa possono le nuove generazioni.

Molo vecchio di Desenzano del GardaMolo vecchio di Desenzano del Garda

La lucidità nell’anno dell’imprevedibilità
Il primo aspetto che fa strofinare gli occhi dopo aver ascoltato la storia di MoS è il coraggio. Aprire un’attività in questo periodo storico è coraggioso. Farlo in un mese e mezzo, dedicando a quel luogo ore ed ore, dal mattino alla sera, lo è ancora di più. Non è un tentativo, come si potrebbe pensare: in questa scelta, come in tutte le altre percorse da Stefano e Mattia c’è lucidità e visione.
Tant’è che Stefano, quello tra i due che si occupa della cucina, ci dice “Il nostro approccio è sempre stato libero dal virus. Non potevamo ragionare con il timore di una chiusura imminente, avremmo azzerato le nostre opportunità. Dovevamo ripartire e il progetto è diventato pronto mano a mano che lo mettevamo in piedi”.
Si sono conosciuti alla scuola alberghiera di Valeggio sul Mincio e poi reincontrati al Signum di Martina Caruso, luogo di ristorazione e accoglienza sull’isola di Salina. Prima, per Stefano, anche l’esperienza da Norbert Niederkofler e varie parentesi francesi, tra cui a Le Meurice di Alain Ducasse.
MoS non poteva che assumere le sembianze di ciò che li ha condizionati in questi anni: le misure del bistrot francese, i geometrismi dell’Italia degli anni ’50, le maioliche che fanno riaffiorare l’esperienza siciliana.

Sala interna di MoS RistoranteSala interna di MoS Ristorante

Per tutte le persone del mondo
Le mura che ospitano MoS, prima di cambiare pelle, appartenevano a un ristorante gestito da due anziani signori. Cucina locale, ambiente classico, come da copione in questa cittadina bagnata dal lago di Garda apprezzata dal turismo perlopiù straniero.
Al tavolo ci arriva chi ha sentito parlare di MoS, ma in egual misura persone che non sanno a quale tipo di cucina e di servizio vanno incontro. Nulla di inaccessibile: il contrario, MoS è estremamente semplice e immediato nell’aspetto e nei contenuti.
Stefano e Mattia, per questo, non temono il turista o il cliente giunto per caso, sono motivazione pura.
“La vera difficoltà per chi propone un certo stile non è farsi apprezzare solo dall’appassionato di cucina bensì conquistare anche chi non ha un interesse primario per la gastronomia. Qui c’è apertura sincera, non vediamo l’ora di accogliere tutte le persone del mondo e farle stare bene” ci dice ancora Stefano.

Ci ha servito così una riflessione sull'autoreferenzialità, un fenomeno che sovente spodesta il senso dell’accoglienza.
L’apertura sincera è un esercizio che dovrebbe essere condiviso e replicato in tutti i locali che ospitano. Quante delle attività di ristorazione si preoccupano di sorprendere chi ormai non si sa più sorprendere e quante, invece, s'impegnano a far star bene chi cerca vero piacere a tavola? 

Vongole veraci. Il prodotto prima di tuttoVongole veraci. Il prodotto prima di tutto

Il prodotto, il produttore, la cucina
Una trota marmorea semplicissima in apparenza, diretta e mnemonica nel gusto. Un kombucha pulito, ma tremendamente evocativo. Un fusillo straordinario in partenza, cotto come si dovrebbe, avvolto dal sugo, ricoperto dal corpo delicato di seppia. Si potrebbe continuare a descrivere  ogni proposta del menu semplicemente lasciando andare i sensi, qui solleticati non poco.
I piatti di Stefano hanno un potere comunicativo istantaneo non condizionato da gelificazioni, arie e spume e altre preparazioni che richiedono tempo, tanto tempo. C’è il prodotto, prima.

“La ristorazione del futuro deve mettersi nelle mani dei produttori e viceversa. Abbiamo scelto la strada dei fornitori diretti perché  sono eroi non conosciuti e noi possiamo raccontarli, li incontriamo di persona. Il nostro fornitore di formaggi, per esempio, scende dalle alture con i suoi straordinari formaggi di malga… un personaggio autentico e introvabile, come i suoi prodotti. Ma abbiamo anche l’ambizione di far comprendere che realtà diverse possono coesistere, vedi pescatori e allevatori. Il nostro Spaghetto ragout e bottarga di trota (da assaggiare, anche quello), nasce proprio da questa aspirazione”.

“E poi - aggiunge Stefano - sono sempre più convinto che il prodotto sia importante al pari della cucina, le due componenti devono essere allineate. La corretta gestione delle ore di lavoro passa anche da questo, ovvero dalla conoscenza reale del prodotto e dalla consapevolezza che certe preparazioni allungano i tempi di permanenza in cucina e, dunque, incidono sulla qualità della vita di chi lavora al ristorante. Al MoS stiamo cercando di investire il tempo adeguato per garantire una cucina buona, originale, accessibile e al contempo che ci consenta una vita normale”.

Trota Marmorea alpina alla brace laccata ai fichi con pil-pil di teste di trota e foglie di ficoTrota Marmorea alpina alla brace laccata ai fichi con pil-pil di teste di trota e foglie di fico

Il servizio, la gioia, i colori
E che dire del servizio? La primissima fotografia che si porta a casa di MoS riguarda la mise en place: piatti colorati e posate lineari appoggiati su un torcione. Quel canovaccio bianco con bande colorate è più di una scelta stilistica. Noi ci abbiamo visto la voglia matta di aprire un locale avendo bene in testa da dove si parte…e dove si vuole arrivare.
Il resto è colore: nei modi, nei gesti, nelle conversazioni con chi sta in sala - Mattia, Letizia e Alessandro - energici e pacati allo stesso tempo.
 

Spaghetti, ragù e bottarga di trota. Piatto simbolo di MoS RistoranteSpaghetti, ragù e bottarga di trota. Piatto simbolo di MoS Ristorante

“La ricerca di personale è il grande tema della ristorazione in questi mesi. Noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato persone che assorbono in fretta e interpretano il nostro pensiero. Dedichiamo molto tempo alla formazione, non è mai abbastanza. Un locale come il nostro cresce, cambia, accoglie sempre qualcosa di nuovo, non sarà mai fermo e noi di conseguenza” ci dice Mattia.
Poi la condivisione dei progetti con tutto il team, l’idea che la voce non debba essere solo di chi guida. In quell’istante la conversazione viene interrotta e la sottoscritta si preoccupa di congedare Stefano per farlo rientrare in cucina.
“Tranquilla, i ragazzi vanno avanti anche da soli, possiamo continuare” mi rassicura.
Esempio limpido di un locale che ha già fondamenta solide e persone capaci di rinfrescarle.
Per noi questa è una ristorazione del presente che sa di futuro.


Giulia Zampieri

 

crediti foto: stefanobutturini.it

MoS Ristorante
Via Porto Vecchio, 28, 25015
Desenzano del Garda BS
https://mos.superbexperience.com/

Condividi