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Nasce il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP

03/04/2014

Nasce il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP
Alla fine ci sono riusciti a chiudere una storia ventennale di incomprensioni e diatribe e si sono riuniti in un unico consorzio: stiamo parlando dei produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP che, nei giorni scorsi, hanno presentato a Modena il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, alla presenza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo Paolo De Castro, del Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore e dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Tiberio Rabboni.
Quest’ultimo ha espresso grande soddisfazione “per la nascita del Consorzio unico dell’aceto Balsamico che, da tempo, la Regione sollecita e sostiene. Grazie ad esso tutti i produttori potranno ora contare su uno strumento di tutela e di valorizzazione più efficace ed incisivo. Il prodotto è purtroppo uno dei più contraffatti ed imitati nel mondo. Per questo intendiamo affiancare la futura attività del Consorzio con una intensificazione delle attività di vigilanza di competenza dello Stato e delle Regioni su DOP, IGP e Bio. Confermo inoltre il sostegno del nuovo PSR 2014 – 2020 ai progetti di sviluppo dei produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP”.
Mentre Giuseppe Liberatore si è dichiarato orgoglioso “per aver contribuito con il sostegno di AICIG alla costituzione di questo organismo di tutela. Così come avviene per altre Denominazioni, anche in questo caso è importante confrontarci e trovare soluzioni condivise che permettano al Consorzio stesso di sviluppare strategie di difesa di questo simbolo dell’agroalimentare di qualità. E’ infatti provato che laddove esiste un consorzio forte, la valorizzazione, la tutela e la promozione nel mondo di quel prodotto è assai potenziata. Per questo accolgo con particolare favore l'ingresso del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, realtà sempre più consolidata a livello nazionale, nella nostra rete di Consorzi".
Un prodotto che vale circa 400 milioni di euro alla produzione e oltre 600 milioni al consumo, con 90 milioni di litri prodotti ogni anno; con queste cifre l'Aceto Balsamico di Modena IGP rappresenta una delle denominazioni più importanti della Food Valley emiliana, esportata in circa 120 paesi in tutto il mondo. Questa notorietà costa però alla Denominazione un prezzo altissimo in termini di contraffazione, che provoca danni ingenti per i produttori e confusione tra i consumatori.
Federico Desimoni, direttore del consorzio, ha spiegato infatti che ora ci sono ''doveri e responsabilità da cui non ci si può sollevare e c'è la necessità di una rilettura della normativa in vigore, che dice che i termini come 'balsamico' e 'aceto' appartengono al linguaggio comune ma vanno usati rispettando le normative. Quindi quello che faremo è capire cosa vuol dire rispettare le norme, nel caso andando fino alla Corte di giustizia europea. 'Aceto' e 'balsamico' sono termini comuni ma non generici''.
Mentre il presidente del consorzio (che rappresenta il 98% della produzione certificata), Stefano Berni, ha posto come priorità la via diplomatica all'interno delle istituzioni comunitarie, ma ''non dimentichiamo - ha aggiunto - che come 'ultima ratio' abbiamo il ricorso alla Corte. E sono sicuro che potremmo avere risposte positive''.
L’intervento di  Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, ha evidenziato come la tutela delle eccellenze del made in Italy agroalimentare sia un’azione necessaria di valorizzazione sui mercati e di difesa dei nostri prodotti da fenomeni di agropirateria e contraffazione: “Su questo versante, l’impegno da parte dell’Europa è massimo. È però necessario continuare a lavorare affinché le nostre eccellenze conquistino nuovi spazi nei mercati stranieri che a gran voce richiedono la nostra qualità e il valore materiale e immateriale dei nostri prodotti. La costituzione del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena ha rappresentato, in questa direzione, un segnale importante di vivacità per un settore di grande prestigio per il territorio che continua a dimostrare di saper cogliere le nuove sfide globali e di sapersi organizzare per vincerle. Un passo in piena armonia con le politiche europee di tutela del comparto, che puntano e investono proprio sulla qualità e l’organizzazione, fattori determinanti per la presenza sui mercati internazionali”.

 
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