L’obiettivo dichiarato è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esaurimento annunciato delle riserve ittiche dei nostri mari, ma il sito
www.chepescipigliare.eu può diventare la piattaforma di lancio di un’idea rivoluzionaria, che potrebbe evitare il collasso della fauna marina (l’82% delle riserve ittiche europee è dato per esaurito, e così il 63% di quelle atlantiche). Il mare ha da sempre riservato all’uomo un trattamento di favore: adesso è compito dell’uomo mettere in sicurezza la fauna marina, grazie a un piano di ripopolamento e un approccio scientifico alle tecniche di pesca. Il provvedimento comunitario che promette un cambio di rotta significativo dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2013, e dovrebbe consentire di portare tutti gli stock ittici a livelli di sostenibilità entro e non oltre il 2015.
Tra i punti fermi, ci sono gli incentivi alla pesca artigianale, la raccolta dei dati, l’abolizione della pratica del rigetto in mare del pescato non destinato alla vendita e la promozione di un’acquacoltura sostenibile, con l’adozione di quote individuali di cattura e le attività di divulgazione nei confronti dei consumatori.
Per quest’ultimo obiettivo è nato il sito
www.chepescipigliare.eu, deputato a promuovere presso i consumatori una maggiore cultura sulla qualità e sostenibilità del pescato, e ad alimentare una rete di vendita ad hoc, dove sia distribuito solo il pescato garantito dai nuovi parametri. Sul sito è presente anche un decalogo per il consumatore, invitato a informarsi per tempo sulla provenienza del pescato e a variare frequentemente la sua dieta quotidiana, acquistando solo il pesce proveniente da allevamenti sostenibili.